Caro direttore, la scorso agosto sono in giro nell’Appennino ligure con la mia
Moto Guzzi Stelvio NTX 8V del 2011. Dopo una sosta il cruscotto non si accende e non c’è verso di avviare la moto; controllo i fusibili nella vana speranza di risolvere, ma appare subito evidente che si tratta di un’avaria “rognosa”. Pur fuori garanzia, chiamo l’assistenza clienti Moto Guzzi; mi suggeriscono di portare la moto presso “Alfa e Omega” di Savona. Disponibili, ma da lì a tre giorni chiuderanno per ferie sino a settembre. Dopo una breve serie di controlli purtroppo mi confermano che non saranno in grado di riparare il guasto prima delle ferie. A metà settembre ipotizzano una possibile avaria del cruscotto e mi comunicano che stanno considerando la possibilità di prenderne uno in prova per eseguire dei test; trascorrono ancora giorni senza novità. Spazientito, ricontatto l’assistenza clienti Moto Guzzi: il dipartimento tecnico sta assistendo l’officina per risolvere il guasto. A ottobre mi contatta l’officina informandomi che sostituiranno l’intero impianto elettrico con uno analogo proveniente da una moto rottamata. Il 21 di ottobre torno in possesso della moto dopo quasi tre mesi e una “modica” spesa di mille euro. Credo che la gestione di questo evento dimostri come il rilancio di un prestigioso marchio non possa prescindere dalla capacità di assicurare una adeguata assistenza tecnica sul territorio.
Gianvito Teoli - email