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“Nuove cilindrate per Aprilia e Guzzi; torna Gilera; i giovani e le due ruote…”

Il futuro di Aprilia e Moto Guzzi passa per nuove moto di media cilindrata e una miglior rete di vendita. Ce lo dice Davide Zanolini, direttore marketing e comunicazione Gruppo Piaggio. Ma c’è di più: la futura Gilera 350; 2 e 3 ruote per i giovani; il Ciao 4.0…
1/20 Motor Bike Expo 2017: Lorenzo Savadori (pilota Aprilia SBK) posa con l'Aprilia RSV4 FW-GP, con motore da 250 CV che sfrutta la tecnologia sviluppata in MotoGP

Aprilia, Guzzi, Piaggio, Vespa: cosa riserva il futuro?

Il Gruppo Piaggio è una realtà importante e articolata, con una produzione che va dalla bici elettrica alla maxi sportiva, dallo scooter alla cruiserona. Il tutto attraverso i marchi Aprilia, Moto Guzzi, Piaggio e Vespa, ciascuno con le proprie caratteristiche peculiari e le proprie fortune commerciali. Parlando di moto, ad esempio, Aprilia e Guzzi hanno identità ben delineate, ma il mercato arride solo a Mandello. Cosa faranno a Pontedera per rilanciare Noale? E per mantenere il trend positivo del Marchio dell’Aquila? Poi c’è da parlare degli altri marchi del Gruppo (Derbi, Gilera, Laverda), di come riavvicinare i giovani alle due ruote, dello scooter del futuro… D’altronde il presente lo conosciamo: Aprilia significa corse (MotoGP e WSBK), le maxi Tuono e RSV4, le nuove Shiver e Dorsoduro 900, RS e Tuono 125; Moto Guzzi ha le best seller V7 (qui la prova esclusiva della V7 III Stone), le V9 e la “famiglia California 1.400 cc”; Vespa è un marchio solido con una gamma di modelli iconici, ma anche rivolta al futuro; Piaggio rinnova i propri cavalli di battaglia e intanto amplia il raggio d’azione.  
 
Per capirne meglio come stanno pensando e disegnando il futuro a Pontedera, abbiamo intervistato Davide Zanolini, direttore marketing e comunicazione Gruppo Piaggio: conversazione davvero interessante, che potete leggere per intero su Motociclismo di gennaio 2017 (per richiedere l’arretrato, scrivete a assistenza.clienti@edisport.it)

Il rilancio di Aprilia

Cosa avete in mente per rilanciare Aprilia
Oggi in Italia Aprilia non ha la rete che meriterebbe. Dovremo essere molto più capillari e aumentare i concessionari (oggi circa 80, ndr), ma anche fornire un servizio di eccellenza: chi compra una moto da 200 CV come la RSV4 non può più essere seguito da chi si occupa solo di scooter.
 
A quali investimenti pensate per migliorare la rete vendita?
Stiamo cercando di portare in un unico punto vendita i nostri quattro Marchi (Aprilia, Guzzi, Piaggio, Vespa, ndr). Questi store altamente qualificati, i Motoplex, saranno presenti su tutto il territorio. A Mantova, per esempio, il nostro Motoplex ha incrementato in maniera esponenziale la vendita di moto. C’è chi viene apposta da Bologna o da Trento, perché trova un servizio di grande qualità, gente che sa argomentare una Tuono e non solo un Beverly.
 
Chi forma i vostri rivenditori?
Aprilia Racing non avrebbe più molto senso di esistere se non fosse anche un centro di eccellenza capace di trasferire il proprio know-how alla rete vendita. Per i concessionari introdurremo training molto approfonditi tenuti dai nostri esperti del Racing.
 
Ci risulta che per avere ricambio Aprilia occorre aspettare a volte settimane
Forse un tempo. Oggi bastano 48 ore. Ma è ancora troppo: puntiamo a fare meglio.
 
L’identità del Marchio Aprilia oggi non è chiara come quella di Guzzi…
Sì, Aprilia ha un’identità meno precisa ed è percepita principalmente come icona dell’estrema sportività. Ma oggi una connotazione del genere non garantisce volumi sufficienti per sostenere un Marchio. Dobbiamo tornare alle moto semplici e alle cilindrate intermedie: non ha senso un salto dalla 125 alla 750 o alla 1.000. 

I marchi storici: Guzzi e gilera

Guzzi è in salute, ma le sembra che la gamma sia strutturata per reggere anche le sfide future?
Abbiamo un trend molto positivo grazie a prodotti eccellenti che hanno anche beneficiato della moda vintage. Non dobbiamo dunque dormire sugli allori perché magari fra 3 anni questa tendenza sarà finita. Per essere competitivi credo che Guzzi, come Aprilia, non possa prescindere da cilindrate… più commerciali. Oggi tra la 750 e la 1400 c’è solo la V9, è troppo poco: manca un tassello intermedio, ma soprattutto manca una 350 sotto la V7.
 
Puntare su Aprilia e Guzzi è giusto, ma voi avete anche altri Marchi meravigliosi come Gilera e Laverda
Non dimenticherei Derbi, forse il nostro Marchio di moto che vende di più. Gilera invece è stato volutamente messo in naftalina per un problema pratico: gestire quattro marchi è già complesso, con un quinto o un sesto sarebbe veramente un problema.
 
Perché non venderli allora?
Io amo questi Marchi. Se volessimo cedere Gilera faremmo due o tre moto furbe e poi venderemmo il Marchio a un colosso cinese o indiano. Invece sono convintissimo che con questo brand si potrebbero fare moto fantastiche. Abbiamo già una 350 in naftalina: la mission è mettere a posto Aprilia per poi rilanciare Gilera. 

I giovani e le due (o tre) ruote

Un Marchio così potrebbe intercettare i giovani, che oggi pensano a tutto fuorché alla moto
I giovani di 14-16 anni ci preoccupano per l’allontanamento dal nostro mondo. È un fenomeno sociale perché i ragazzi si muovono molto meno: attraverso la Play Station o lo smartphone giocano e parlano con gli amici senza uscire. C’è anche una questione pratica: la mobilità su due ruote è concepita come momento di disconnessione: i giovani soffrono per la possibilità di perdersi un post, un whatsapp, una conversazione.
 
Quindi che si fa?
Bisogna imparare a parlare la lingua dei giovani. Noi stiamo lavorando allo smartphone che sostituisce il cruscotto e ai sistemi di lettura vocale dei messaggi nell’interfono. Occorrerebbe anche un supporto delle istituzioni: penso per esempio a quando si poteva conseguire il patentino a scuola con 50-100 euro, oggi magari ne servono fino a 500.
 
Come sarà lo scooter Piaggio del futuro?
Deve costare meno di 2.000 euro, essere bello, colorato, connesso e facilmente personalizzabile. Vorrei un Sì o un Ciao 4.0, qualcosa che se resti senza benzina devi anche poter pedalare fino a casa o al distributore. Il futuro passerà anche da veicoli elettrici o endotermici a bassissimo consumo. I giovani guardano con maggiore attenzione all’ambiente. Se è vero che gli scooter Piaggio saranno il nostro cavallo di battaglia, è pur vero che abbiamo prodotti ancora straordinariamente belli e attuali, come lo Scarabeo. Sogno di riportarlo al più presto in vita (intanto, qualcuno lo reinterpreta in modo sorprendente, ndr)
 
Nessun riferimenti al tre ruote, dove peraltro siete leader?
Oggi la nostra gamma non è per un pubblico giovanissimo, ma arriveranno dei tre ruote più leggeri e compatti. È fondamentale investire lì perché gran parte della resistenza all’acquisto dello scooter viene proprio dai genitori, che hanno sviluppato una sensibilità alla sicurezza molto maggiore rispetto a quella che c’era anni fa. Tanti ragazzi sarebbero disposti a farsi controllare via GPS dal genitore pur di avere il motorino. All’interno della famiglia,  questa… negoziazione può essere favorita se sviluppiamo il cosiddetto Parental Control. Ci stiamo lavorando.

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