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Moto Guzzi Radicale, V85 TT in salsa scrambler

Ennesima Moto Guzzi realizzata dalle mani fatate di Filippo Barbacane che hanno disegnato una street scrambler intorno al telaio e al bicilindrico trasversale della enduro V85 TT. Una moto stilosa che trasmette dinamicità e leggerezza

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Moto Guzzi Radicale 850 by Officine Rossopuro

Manca poco al mega raduno dell’Aquila, settembre è alle porte e le GMG 2022 sono quasi pronte ad accogliere gli amanti del marchio lariano (8-11 settembre). Lo stantuffare del twin a V90° trasversale già echeggia nelle orecchie e sotto le mani ci passa una special davvero niente male realizzata intorno alla base tecnica della enduro V85 TT, quella che potremmo definire la moto del rilancio di Moto Guzzi: lo stile neoclassico ha svecchiato la proposta dell'azienda lariana e il motore, anche se raffreddato ad aria, ha portato con sé tante novità che sono alla base del suo successo commerciale ed anche di quello della più classica V7.

Dalla enduro alla motard il passo è breve: le due tipologie di moto sono strettamente imparentate anche se la Radicale strizza l'occhio anche al mondo delle scrambler, un genere - ma non solo - verso cui Filippo Barbacane, alias Officine Rossopuro, sembra avere un certo feeling. Alla base del progetto ci sono semplicità, leggerezza e guidabilità”, le parole d’ordine di Filippo che, in accordo con le richieste del cliente che ha commissionato questa special, hanno portato alle forme compatte e muscolose della Radicale: “Realizzata sulla base della Moto Guzzi V85TT, l'idea principale era quella di renderla leggera e versatile, pronta per qualsiasi uso e su qualsiasi terreno”. "Volevo realizzare una moderna Scrambler tuttoterreno con carrozzeria in alluminio - continua Filippo - una linea pulita e una colorazione verde in onore del centenario della Moto Guzzi”.

Sono due le modifiche principali apportati da Filippo: la sostituzione del serbatoio originale da 23 litri di carburante con uno di sua fattura realizzato in alluminio, molto più corto, compatto e dalle forme squadrate che richiamano gli Anni 80 (per così non perdere quel gusto rétro che caratterizza le Moto Guzzi); il taglio del telaietto reggisella, accorciato appena dopo l’attacco dell’ammortizzatore e poi piegato verso l’alto per dare accentuare la sportività della Radicale.

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Moto Guzzi Radicale 850 by Officine Rossopuro

Queste modifiche, insieme al parafango anteriore e il cupolino in alluminio e alla sostituzione dei due gruppi ottici con inediti a LED by Koso, degli indicatori di direzione, della strumentazione e dell’impianto di scarico firmato Mass, non solo hanno cambiato faccia alla enduro italiana ma le hanno fatto anche perdere un bel po’ di peso: la Radicale dovrebbe pesare circa 190 kg, contro i 230 dichiarati da Guzzi in ordine di marcia.

La riduzione di peso ha risposto alla maggiore sportività richiesta dal cliente che, comunque, non ha voluto stravolgere la ciclistica della moto lariana: il telaio è rimasto intonso nelle forme e nelle quote ciclistiche, mentre il monoammortizzatore e le cartucce della forcella (esternamente è l’originale con steli rovesciati da 41 mm) sono firmati Bitubo. L’impianto frenante, invece, è quello originale, con pinze Brembo ad attacco radiale abbinate a una coppia di dischi da 320 mm.

La moto è da single, nonostante la sella sia piuttosto spaziosa: le pedane del passeggero sono state sostituite da degli eleganti paratacchi realizzati ad hoc, mentre quelle del pilota sono rimaste le originali con gommino da staccare in caso di guida in fuoristrada, sfruttando le Pirelli Scorpion Rally STR, un pneumatico tassellato senza esagerare, che va benissimo anche su asfalto. Piccoli ritocchi sono stati apportati all’ergonomia di seduta: grazie all’adozione di riser più bassi, sulla Radicale il pilota siede più caricato sull’avantreno.

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Moto Guzzi Radicale 850 by Officine Rossopuro

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