Queste modifiche, insieme al parafango anteriore e il cupolino in alluminio e alla sostituzione dei due gruppi ottici con inediti a LED by Koso, degli indicatori di direzione, della strumentazione e dell’impianto di scarico firmato Mass, non solo hanno cambiato faccia alla enduro italiana ma le hanno fatto anche perdere un bel po’ di peso: la Radicale dovrebbe pesare circa 190 kg, contro i 230 dichiarati da Guzzi in ordine di marcia.
La riduzione di peso ha risposto alla maggiore sportività richiesta dal cliente che, comunque, non ha voluto stravolgere la ciclistica della moto lariana: il telaio è rimasto intonso nelle forme e nelle quote ciclistiche, mentre il monoammortizzatore e le cartucce della forcella (esternamente è l’originale con steli rovesciati da 41 mm) sono firmati Bitubo. L’impianto frenante, invece, è quello originale, con pinze Brembo ad attacco radiale abbinate a una coppia di dischi da 320 mm.
La moto è da single, nonostante la sella sia piuttosto spaziosa: le pedane del passeggero sono state sostituite da degli eleganti paratacchi realizzati ad hoc, mentre quelle del pilota sono rimaste le originali con gommino da staccare in caso di guida in fuoristrada, sfruttando le Pirelli Scorpion Rally STR, un pneumatico tassellato senza esagerare, che va benissimo anche su asfalto. Piccoli ritocchi sono stati apportati all’ergonomia di seduta: grazie all’adozione di riser più bassi, sulla Radicale il pilota siede più caricato sull’avantreno.