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Guzzi: “II bicilindrico della V100 è oggetto di continua evoluzione"

Abbiamo intervistato Adriano Magherini, Responsabile Progettazione Motori Del Gruppo Piaggio, che ci ha parlato delle differenze tecniche tra il motore della V100 Mandello e Stelvio, delle modifiche apportate, di quello che potremo vedere in futuro…

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Il bicilindrico della V100 Stelvio è lo stesso della Mandello o è stato adattato per la diversa destinazione?

“È lo stesso, ma come tutti i nostri motori è oggetto di evoluzione continua, regola generale che applichiamo a tutte le nostre motorizzazioni. In questo caso non ci sono variazioni dal punto di vista termodinamico, le curve di erogazione rimangono le stesse della Mandello, ma ci siamo adeguati alla Euro 5+, abbiamo introdotto la doppia sonda lambda che usiamo sia per il monitoraggio della catalisi come richiesto dalla normativa sia per ottimizzare il controllo motore. Inoltre abbiamo migliorato il cambio apportando modifiche sia all’hardware sia al pilotaggio del quickshift.”

Il cambio duro e la modulabilità della frizione sono stati due difetti che abbiamo riscontrato nella prova della V100 Mandello…

“Per questo abbiamo apportato alcune modifiche: abbiamo spostato il parastrappi della primaria dall’albero primario del cambio alla frizione per offrire una maggiore capacità di smorzamento e un funzionamento generale più dolce. In parallelo abbiamo modificato il meccanismo di comando del cambio, in particolare il desmo è nuovo e ha le camme di pilotaggio dei forcellini ottimizzato per avere un maggior comfort nella cambiata. Queste modifiche saranno portate anche sulla Mandello, come di regola nelle nostre procedure di sviluppo”.

Un singolo motore per due esigenze piuttosto diverse, come si conciliano i due obiettivi?

“Il nuovo motore è nato con l’idea di utilizzarlo anche su una offroad. Per questo motivo, come è possibile osservare, ne è stata contenuta l’altezza usando una coppa dell’olio molto bassa in confronto a quanto usato su altri motori definiti per uso puramente stradale. Questa cosa è stata possibile grazie all’introduzione delle lamelle che, separando la camera di manovella dalla coppa dell’olio, permettono di avere un livello di olio alto senza interferire con il manovellismo. Abbiamo progettato i condotti di aspirazione, la camera di scoppio, la forma del cielo dei pistoni e la distribuzione, non per avere un motore da 200 CV/litro ma per ottenere una risposta molto regolare fin dai bassi regimi, con emissioni e consumi contenuti e un’erogazione corposa ai medi. Il tutto viene esaltato dal ride by wire, che migliora ulteriormente la regolarità di risposta del motore”.

La struttura permette una variazione di cilindrata?

“Quando nasce un motore si prevede sempre una ragionevole variazione della cilindrata. Al momento non è previsto un incremento, poi con il tempo si vedrà”.

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Adriano Magherini, Responsabile Progettazione Motori Del Gruppo Piaggio

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