Praticare il fuoristrada, in certe zone d'Italia più che in altre, sta diventando un’impresa difficile per via di divieti ogni giorno più severi e restrittivi (
qui una rassegna dei nostri articoli a riguardo). Il sentimento ecologista porta molti non-motociclisti a vedere le offroad come deturpatrici dell’ambiente tout court. Prima di appendere il casco al chiodo e dedicarsi alla bicicletta (alcuni indicano nel mondo delle e-bike una alternativa “legale” alla pratica del fuoristrada: ne abbiamo già parlato trattando di
Bultaco e
Fantic, magari ci torneremo sapra…), si potrebbe però prendere in considerazione la propulsione elettrica, che elimina due fattori che ci rendono odiosi agli occhi degli escursionisti pedestri: il rumore e i gas di scarico. Ricordiamo ancora quando, nell'estate del 2008, la Quantya ci invitò per un test della sua Evo1 in Svizzera, alle porte di Lugano."
Dove pensano di andare a fare fuoristrada? Qui basta mettere una ruota su un'aiuola per rischiare il carcere a vita!". Andammo nei boschi intorno al lago, che in quei giorni d'estate erano popolati da molti escursionisti. Le moto erano silenziose, ma comunque lasciavamo segni del nostro passaggio sul terreno. Al primo incontro con alcuni gitanti con pedule e zainetto ci sentimmo colpevoli come un bambino colto con le dita nel vasetto della marmellata. Invece ci vennero incontro, ci sorrisero sereni e, appurato che si trattava di moto elettriche, ci fecero persino i complimenti: “
Biker ecologisti! Bravi!”. Rimanemmo di sasso. Che l'elettrico sia il grimaldello per farsi largo tra le coscienze ecologiste e continuare a praticare l'offroad in totale serenità?