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Meglio V4 o 4 cilindri in linea? Cosa ne pensa Bautista

Alvaro Bautista racconta alcuni aneddoti riguardanti le gare e spiega come mai ha scelto il numero 19. Lo spagnolo del Team Honda HRC parla anche della differenza tra il motore della Panigale V4 R e il quattro-in-linea della CBR1000RR-R SP

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In un’intervista rilasciata in diretta Instagram all’account WorldSBK, Bautista ha parlato del potenziale della moto, del suo compagno nel Team HRC Leon Haslam e di altri argomenti, spiegando anche perché ha scelto il 19.

“Ci sono momenti molto belli nella mia carriera, ma ne ho uno in particolare. Parlo della prima vittoria che ho ottenuto nel Campionato del Mondo classe 125 cc, era il 2006 e ci trovavamo a Jerez. Si trattava della prima gara in calendario in quella stagione e ho vinto. È stato fantastico, non riesco a descrivere quelle sensazioni! Dopo la gara ho pianto di felicità insieme alla mia famiglia e ai miei amici. Vincere è eccezionale e tutte le vittorie sono bellissime.

Tra quelle che ricordo meglio in WSBK c’è Gara 2 di Portimao. A Laguna Seca mi ero infortunato alla spalla e dopo la pausa siamo andati in Portogallo, su una pista in cui non avevo mai gareggiato prima. È stato un fine settimana difficile dato che in Gara 1 mi sono toccato con il mio compagno di squadra, Chaz Davies, sono finito fuori e ho dovuto recuperare molto. Nella Superpole Race ho guadagnato tante posizioni anche in vista di Gara 2 dove sono partito quarto. A causa dell’infortunio non avevo più forze e non riuscivo a guidare normalmente. Mi ricordo di essere andato in testa e di aver pensato soltanto ‘ok, spingi al massimo perché non sai come puoi concludere la gara’. Negli ultimi due giri ho fatto proprio così, ho dato tutto ed ero distrutto fisicamente. Penso che se ci fosse stato un giro in più non sarei riuscito a vincere dato che ero davvero sfinito. Quando ho tagliato la linea del traguardo la spalla mi faceva malissimo! Per me è stata una vittoria molto speciale”.

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WSBK 2019, Portimão - Ducati - Alvaro Bautista

Bautista spiega poi la nuova Honda.

“Ho avuto sempre corso con il motore V4, sia in MotoGP che in Superbike. Quest’anno invece ho un quattro cilindri in linea e la differenza si avverte tanto. Non so se sia meglio o peggio ma è molto diverso. Mi devo ancora abituare ma spero di poter lavorare sul motore per capire ancora di più come sfruttarlo. La CBR1000RR-R è una moto completamente nuova e quindi sono necessari molti accorgimenti. Nei test invernali abbiamo lavorato tanto per acquisire una gran mole di dati. Per me, il primo punto di forza di questa Honda è il motore. Ha una grande potenza e un gran potenziale. Dobbiamo però mettere tutte le cose al posto giusto per sfruttarlo al 100%. È meglio avere tanta potenza e lavorare per utilizzarla piuttosto che non averla. Ora ci stiamo impegnando per arrivare a sfruttare il massimo potenziale”.

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Riguardo ad Haslam:

“È davvero simpatico e positivo. È molto bravo a lavorare sullo sviluppo della moto. Non è uno di quei compagni che guardano alla tua parte del box per vedere cosa stai facendo. Ha le sue sensazioni e il suo modo di lavorare. Dopo ci scambiamo le nostre impressioni. Stiamo lavorando insieme; in pista vogliamo vincere. Sono contento che facciamo parte della stessa squadra”.

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WSBK 2020 - Test invernali di Jerez - Alvaro Bautista e Leon Haslam - Honda 

Quali sono i motivi che lo hanno portato a scegliere il numero 19?

“Prima di scendere in pista nel Campionato del Mondo mi piaceva il 27 dato che era quello con cui ho iniziato a correre. Però quando nel 2003 sono arrivato nel Campionato del Mondo il 27 era il numero di Casey Stoner e quindi non potevo usarlo. Tra quelli che mi sono stati proposti mi piaceva il 19 dato che in passato molti piloti che lo hanno utilizzato poi si sono aggiudicati il titolo iridato”.

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