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Se scappi ti trovo, comparativa localizzatori satellitari

Gli antifurto GPS non possono fermare i ladri, ma nascosti a bordo della moto avvisano del tentativo di furto e tracciano il percorso di fuga. Se i malviventi usano un furgone, i localizzatori mantengono il segnale? E se nascondono la refurtiva in un box sotterraneo? Possono chiamare la polizia e condividere la posizione del veicolo rubato. Costano tra i 100 e i 300 euro. Qui i migliori tre di una nostra comparativa

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Quanto è facile rubare una moto? Il più delle volte, è fin troppo semplice. Abbiamo già testato in passato i migliori lucchetti meccanici (bloccadisco, catene, archi), che restano il miglior deterrente contro i ladri. O meglio, catene ed archi che legano la moto a un supporto sicuro, come un palo, sono il sistema migliore, perché farebbero perdere molto tempo al ladro. I bloccadisco, o il semplice bloccasterzo, non impediscono alla moto di essere spostata. Perché la tecnica più usata dai ladri consiste nell’avvicinarsi con un furgone al veicolo posteggiato e caricare la moto di peso, anche se la ruota anteriore, o lo sterzo, sono bloccati.

In rete si trovano video di telecamere di sorveglianza che fanno paura: ai ladri bastano 10 secondi per caricare la nostra moto sul loro furgone e ripartire al volo. Sappiamo bene che non è semplice assicurare la moto ad un supporto fisso, perché catene ed archi sono ingombranti e pesanti: su una moto bisogna avere una borsa dove poterli riporre, mentre su uno scooter è sufficiente il vano sottosella, se abbiamo spazio. Anche box e garage sono facilmente attaccabili dai ladri, purtroppo.

Quindi, come facciamo a dormire sonni tranquilli? Esistono i sistemi di antifurto/tracciatore GPS, oggetto di questa prova comparativa. Sono in grado di avvisarci appena la moto viene mossa, dopodiché ci permettono di seguire la posizione del mezzo appena rubato. Le notifiche arrivano sul nostro smartphone, e grazie alle app dedicate possiamo vedere in tempo (più o meno) reale, dove i ladri stanno portando la nostra moto.

È più corretto parlare di tracciatori GPS, ovvero strumenti che sono in grado di “tracciare” la posizione del dispositivo, e comunicarla via app al nostro telefono. Di fatto, non sono antifurti, perché non impediscono il furto, ma entrano in azione subito dopo.

Come spiegatoci dall’Arma dei Carabinieri e la Polizia di Stato che abbiamo interpellato, in caso di furto si deve chiamare il prima possibile il 112, e spiegare la situazione: "mi hanno rubato la moto, è dotata di un localizzatore GPS che mi ha avvisato del furto, e mi sta facendo vedere la sua posizione". Una pattuglia potrà muoversi subito, fino al punto che noi gli indicheremo (anche condividendolo direttamente dall’app). Questo è l’aspetto importante: non c’è bisogno di andare subito in caserma, fisicamente, a fare denuncia. Lo si potrà fare in un secondo momento, perché in questo caso ha priorità l’emergenza.

Ed è fondamentale essere rapidi, perché statisticamente la moto viene trovata più facilmente nelle prime ore dopo il furto. In genere i ladri portano il veicolo rubato in un luogo sicuro, come un garage o magazzino, dove la moto verrà smontata per essere venduta a pezzi, oppure successivamente trasferita in paesi stranieri. In ogni caso, poco dopo un localizzatore potrebbe essere trovato e rimosso. Noi dobbiamo conoscere la posizione di questo primo deposito.

Di base, il sistema di funzionamento è lo stesso: il dispositivo contiene un ricevitore GPS, che grazie ai segnali provenienti da diversi satelliti, è in grado di sapere con precisione dove si trova. Più satelliti riesce ad agganciare, maggiore sarà la precisione (nel migliore dei casi lo scarto può essere inferiore ai 5 metri).

I tracker GPS sono dotati dell’equivalente di una SIM telefonica che, a seconda degli accordi commerciali delle varie aziende, si appoggia sulle reti dei maggiori operatori telefonici. Questo servizio ha ovviamente un costo, che varia a seconda del prodotto in prova: c’è chi offre l’abbonamento a vita, senza costi aggiuntivi (con un prezzo di partenza più elevato) e chi offre abbonamenti gratuiti per i primi anni, poi si passa ad un canone fisso.

Le caratteristiche principali, sono leggermente diverse per ogni produttore, come dicevamo. C’è chi richiede di essere alimentato dalla batteria della moto (Moox, Pegase), e chi ha una sua batteria interna ricaricabile (Trackting), che può durare mesi, a seconda delle condizioni di utilizzo. La grossa differenza è nell’installazione, perché un dispositivo collegato alla batteria moto via cavi, sarà sicuramente più difficile da nascondere alla vista, rispetto a uno senza fili. I produttori dicono che sarebbe meglio far installare il prodotto ad un elettrauto, non tanto perché sia un’operazione complicata, ma perché un professionista è in grado di nascondere bene il nostro tracciatore.

Moox, in più, richiede di collegare un terzo cavo, sotto chiave. In questo modo, l’allarme si attiva in automatico quando viene spento il motore. Pegase invece si può attivare manualmente dall’app.

Altra differenza: i tracker collegati alla batteria della moto, registrano in automatico una traccia di ogni giro effettuato. Vuol dire poter rivedere la strada che abbiamo fatto durante ogni nostra uscita in moto, esattamente come un navigatore GPS che segna il percorso.

  • Dal momento in cui lo scooter parcheggiato in strada viene mosso quanto passa prima che arrivi la notifica? Quanta intensità di movimento serve?
  • Poi il test più severo: siamo partiti dal garage, dove il segnale GPS prende a fatica, abbiamo caricato la moto su un furgone, e siamo partiti. Il segnale si prende bene, dentro un furgone in movimento? Oppure la moto risulta sempre dentro al garage?
  • Ultima prova: se il nostro mezzo viene rubato e messo in moto con le sue chiavi, fino a sparire in un garage sotterraneo; arrivano le notifiche in ogni caso? Qual è l’ultima posizione rilevata?
  • Efficacia localizzazione valuta complessivamente il tempo di reazione a uno scuotimento dello scooter, l'intervallo di ricezione (ogni quanto tempo il dispositivo comunica la propria posizione) e la distanza dell’ultima posizione segnalata dall’ingresso del box sotterraneo dove si perde il segnale; questo voto ha valore doppio.
  • Semplicità di installazione tiene conto della complicazione di montaggio e se serve rivolgersi a un elettrauto (comunque consigliato per i dispositivi collegati alla batteria).
  • Semplicità dell’App assegna un voto all’intuitività e semplicità d’uso del software.
  • Funzionalità aggiuntive valuta le altre funzioni non strettamente legate alla funzione antifurto, come la possibilità di scaricare il file del proprio giro o l’acquisizione dati in pista.
  • Sito: www.moox.it
  • Prezzo: 169 euro
  • Caratteristiche tecniche: localizzatore antifurto GPS con collegamento sotto chiave (consigliata installazione da parte di un professionista). Riconosce i tentativi di offuscamento del segnale (jamming), taglio dei cavi, spostamento a motore spento. Riconosce forti impatti e lo stile di guida. Allarmi e notifiche configurabili. Permette di comandare l’uscita digitale per blocco motore o allarmi. Abbonamento 12 mesi inclusi, poi 49,9 euro/anno.

  • Dati dichiarati: dimensioni 79x43x12 mm; peso54 g; copertura oltre 100 Paesi; made in Lituania
  • Dati rilevati: tempo di reazione 1’13”; intervallo di ricezione ogni 8 secondi; distanza ultima posizione da ingresso box (perdita segnale) entro 5 metri

  • Pagella: Efficacia localizzazione 9,5; Semplicità di installazione 6; Semplicità di utilizzo App7; Funzionalità aggiuntive8,5; totale 40,5

  • Pregi: personalizzazione
  • Difetto: abbonamento caro

  • Commento: fa impressione la quantità di impostazioni che si possono personalizzare. Per esempio, il tipo di risparmio energetico, per preservare la batteria della moto: se di norma con rilevazione GPS attiva il consumo è di circa 25 mAh, si ha un’autonomia di circa 10 giorni a moto sempre ferma. Ma si può decidere di mettere in standby il GPS dopo 12 ore di stop e lasciare attiva solo la localizzazione tramite celle: il GPS si riattiverà in automatico al primo movimento. Fino ad arrivare al massimo risparmio energetico, dove tutto viene disattivato, salvo sempre riaccendersi in automatico. Così il consumo divents irrisorio, circa 2 mAh. Si possono attivare notifiche diverse (anche email) per tantissimi parametri differenti (come delimitare aree “sicure” con precisione millimetrica). È presente lo storico di tutti gli eventi trascorsi, organizzato in modo semplice, comprese le posizioni punto per punto e la traccia dei nostri giri in moto. Moox richiede di essere alimentato dalla batteria veicolo e di collegare un terzo filo sotto chiave, perché questo darà l’impulso per attivare il sistema di avvisi. A livello di localizzazione, è ai vertici della categoria: la posizione in tempo reale viene aggiornata ogni 7 secondi di media, la ricezione è ottima e si può contare sulla triangolazione delle celle telefoniche, come garanzia extra. C’è infine anche una batteria integrata, che assicura un funzionamento tra i 30 minuti e le 4 ore, anche in caso venisse tagliato il cavo dell’alimentazione.
  • Sito: www.trackting.com/it
  • Prezzo: 199-249 euro
  • Caratteristiche tecniche: localizzatore antifurto GPS con eSIM integrata senza canone. Non necessita di alcuna connessione, va solo nascosto a bordo. Sensore di movimento digitale. Si attiva automaticamente quando il tag (portachiavi wireless) si allontana dal dispositivo. Batteria a lunga durata (mesi) ricaricabile via USB. Abbonamento nessuno

  • Dati dichiarati: Dimensioni62x44x23 mm; Peso70 g; Copertura Europa; Made in Italia
  • Dati rilevati: Tempo di reazione 57”; Intervallo di ricezione ogni 31”; Distanza ultima posizione da ingresso box (perdita segnale) entro 30 metri

  • Pagella: Efficacia localizzazione 7,5; Semplicità di installazione 10; Semplicità di utilizzo App 9; Funzionalità aggiuntive 7; totale 41 PAGELLA ,5

  • Pregi: Praticità
  • Difetto: Storico dei movimenti non disponibile

  • Commento: in quanto a praticità, nessuno eguaglia Trackting. Nessun cavo di alimentazione, la batteria dura diversi mesi per un uso medio, e circa una settimana se in allarme costante. Compatto e facilissimo da nascondere, si può spostare al volo tra diversi veicoli. Il trasponder da collegare alle chiavi della moto è la soluzione di più facile utilizzo: se mi allontano dalla centralina con le chiavi in tasca il dispositivo si attiva, quando mi avvicino, si disattiva. così non arrivano notifiche inutili sul telefono se siamo noi a spostare la moto. Si può scegliere di escludere le notifiche di avvenuto parcheggio (consigliato) e si può decidere di ricevere una telefonata dal sistema in caso di furto del veicolo (massimo 5 chiamate al mese). In ultimo, si appoggia ai tre principali operatori italiani (Wind/Tre, Vodafone e Tim), per la massima copertura. Dopo Invoxia, è il più lento come tempi di aggiornamento del veicolo in movimento, mentre la ricezione è a livello degli altri. Anche i tempi di risposta al movimento, sono molto buoni (57 secondi). Gli mancano solo le funzionalità aggiuntive dei sistemi alimentati dalla batteria veicolo, ovvero il tracciamento dei giri percorsi. Ma si tratta di una scelta precisa, altrimenti la batteria avrebbe durata breve.
  • Sito: www.smtperformances.com/it
  • Prezzo: 299 euro
  • Caratteristiche tecniche: localizzatore GPS senza abbonamento. In caso di minimo movimento sospetto della moto allerta il proprietario tramite SMS, mail e notifica App. Installazione rapida: c’è un solo cavo da collegare. Permette inoltre di ripercorrere i propri percorsi (itinerari, velocità, pendenza...) e di condividerli. Abbonamento nessuno.

  • Dati dichiarati: dimensioni 80x40x15 m; peso 50 g; copertura oltre 100 Paesi: Made in Francia
  • Dati rilevati: tempo di reazione 45”; intervallo di ricezione ogni 5”; distanza ultima posizione da ingresso box (perdita segnale) entro 10 metri

  • Pagella: Efficacia localizzazione 8,5; Semplicità di installazione 8; Semplicità di utilizzo App 8; Funzionalità aggiuntive 9; totale 42 PAGELLA

  • Pregi: Prestazioni
  • Difetto: Prezzo

  • Commento: è quasi un’acquisizione dati professionale. Dispone di un accelerometro, un giroscopio e un magnetometro integrati. La ricezione GPS con tecnologia SBAS assicura una precisione di 1 metro. Tutto questo per dire che Pegase è in grado di registrare le nostre uscite e di mostrarci direttamente dall’app dati interessantissimi, in particolare per la guida sportiva: punti e intensità di accelerazioni e frenate, velocità istantanea in ogni punto, inclinazione, tempi e velocità massima. Ovviamente, il meglio di queste possibilità vengono sfruttate in pista, dove ogni amatore può analizzare i propri dati e capire dove migliorare. Il sofisticato algoritmo elabora i dati presi da ogni sensore e dal GPS, per rendere subito disponibile all’utente i risultati. Senza bisogno di noleggiare un trasponder o attrezzatura costosa. Pegase dichiara che le piste di tutto il mondo vengono riconosciute in automatico. Si collega alla batteria della moto, non va messo sotto chiave e può essere rimosso rapidamente grazie ad un connettore stagno, in modo da passare tra diverse moto già cablate. E poi, ovviamente, è anche un tracker GPS che funziona in modo impeccabile: i risultati dei test sono i migliori, seppur di poco. Il difetto principale è nel sistema di attivazione, che viene comandato manualmente dall’app, altrimenti è sempre in funzione, e avremo notifiche ad ogni spostamento, anche quando guidiamo noi. Il prezzo è il più elevato, ma è giustificato dalle potenti funzioni di cui dispone, oltre all’assenza di abbonamento.
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