La
compattezza complessiva della maxi naked di Akashi
contribuisce
alla piacevole
sensazione di controllo totale che si ha alla
guida.
Gli
incavi del serbatoio permettono di inserire bene le
ginocchia
ed il
manubrio rialzato mette subito il pilota a proprio agio.
Bastano
pochi chilometri nel traffico cittadino per scoprire una
maneggevolezza
degna di una supermotard; merito della posizione di guida, della
corretta
distribuzione dei pesi e delle
agili quote ciclistiche.
Il peso di
207,8 kg, misurato sulla nostra bilancia, è allineato
a quello delle concorrenti.
L’
erogazione di potenza e coppia, nonostante le modifiche al motore
improntate al miglioramento del “tiro” ai medi regimi, rimane
da
supersportiva,
con un andamento molto regolare ma
un po’ “vuoto” sotto i
7.000 giri,
regime superato il quale l’erogazione
diventa molto più
“cattiva”
ed imprime un’accelerazione da togliere il fiato, meno progressiva ma
più veemente rispetto alle concorrenti dirette.
Non è il tipo di
carattere che ci si aspetta da una naked di quasi 1000
cc ma una volta capito il “giochetto” tenere la ruota anteriore
a
terra nelle prime tre marce non è così semplice! Doppia anima quindi,
rilassata
e pastosa per andare a spasso,
adrenalinica ed appagante anche
per i più smaliziati ed esigenti. La velocità massima è di
238 km/h
(indicata 261 km/h).
Motore a parte,
è il comportamento dinamico a stupire. Strade tortuose,
veloci statali o curvoni autostradali, la situazione non cambia,
la
Z1000 è sempre incollata all’asfalto. Non rapidissima nello stretto
ma
molto progressiva a scendere in piega, infonde sicurezza ed invita
ad osare le pieghe più estreme. Nei percorsi veloci si è disturbati dalla
totale assenza di protezione aerodinamica ma l’avantreno
corre
su un binario, senza indecisioni né alleggerimenti. Rassicurante poi
la possibilità di rimediare ad eventuali errori levando il gas e frenando
anche a moto già inclinata
senza reazioni anomale o scompensi di
assetto. Questo giudizio molto positivo è ridimensionato solo dalla
taratura
molto sportiva delle sospensioni, forse troppo per una moto finalizzata
all’utilizzo stradale.
Molto buona l’azione dei freni, potenti e ben modulabili per adattarsi
a tutte le condizioni di aderenza. Il
cambio non merita un giudizio
altrettanto favorevole, avendo manifestato
innesti un po’ duri ed
imprecisi
salendo di rapporto. Il
comfort è discreto per il pilota che solo
sulle lunghe percorrenze denuncerà qualche indolenzimento alle ginocchia,
piuttosto angolate per via delle
pedane abbastanza alte ed
arretrate.
Considerando che il codino è quello della ZX-6R, è intuibile come il
passeggero
non abbia una sistemazione delle più comode.
Una
nota dolente arriva dai
consumi. Sui percorsi ricchi
di curve, guidando “allegramente”, è intorno agli 11 km/l.
Con
una
condotta tranquilla si toccano i 15 km/l ed in autostrada circa 14
km/l. Chiedendo le massime prestazioni si scende a 6 km/l.
I colori disponibili sono il
verde, l’
arancione ed il
nero.
La Z1000 è posta in vendita a
10.080 euro, in linea con le concorrenti
di simili prestazioni.