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Kawasaki a idrogeno: il progetto va avanti

Alla scorsa Eicma, la Casa di Akashi ha presentato tra le novità un motore a combustione di idrogeno, svelando anche il concept della possibile moto che lo utilizzerà. Negli scorsi giorni sono state presentate domande di deposito per un brand dedicato a questa nuova tecnologia, oltre ad una soluzione per immagazzinare l'idrogeno

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Kawasaki sta andando avanti a pieno ritmo nei suoi piani per sviluppare moto alimentate da motori a combustione di idrogeno e ora il progetto sembra aver guadagnato un nome e un logo. Sono state presentate proprio negli scorsi giorni delle domande di deposito per il marchio “HySE” raffigurato con una goccia d’acqua su due ruote. Nella definizione delle domande presentate vengono specificate le diciture “Motori primi non elettrici per veicoli terrestri, motori a idrogeno per veicoli terrestri, elementi meccanici per veicoli terrestri” a seconda delle applicazioni.

Vantaggio principale dell’idrogeno è quello che durante la combustione non emette gas inquinanti, anzi, i residui della combustione di un motore di questo tipo sono in gran maggioranza acqua. Il processo non è però totalmente "pulito", perchè crea alcuni ossidi di azoto, ma in quantità infinitesime, e ovviamente non paragonabili ai gas di scarico die motori alimentati a combustibili fossili.

Tra le problematiche che l’idrogeno comporta c’è quella dello stoccaggio del materiale allo stato gassoso, che richiede un ingente spazio. Kawasaki però ha trovato la soluzione nell'idrogeno liquefatto. Il gas raffreddato a -253 gradi viene ridotto a 1/800 del suo volume rispetto a quando si trova a temperatura ambiente, migliorando notevolmente la sua densità energetica.

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Per far funzionare un motore ad idrogeno è necessario però sviluppare una unità motore ad hoc, e Kawasaki ha scelto di utilizzare come base il proprio “quattro in linea sovralimentato” sfruttando così il compressore volumetrico che risulta essenziale su un motore a combustione alimentato a idrogeno. Tuttavia, è necessario progettare un sistema di iniezione diretta di carburante che comprime e incanala l'idrogeno direttamente nella camera di combustione, dopo che le valvole di aspirazione si sono chiuse.

Seppur Kawasaki stia lavorando con costanza e dedizione a questo progetto, la strada da fare è ancora molta, dovendo risolvere problematiche come lo stoccaggio e il rifornimento dell’idrogeno ad una temperatura di 253 gradi sotto zero.

Per ora da Akashi sono arrivate delle proposte, come delle cartucce pre-caricate con l’idrogeno già incorporato che verranno installate, ad esempio, all’interno delle borse ed una volta esaurite si potranno sostituire facilmente.

Il programma è di lanciare la moto alimentata a idrogeno nel 2030; in questi anni sarà portato avanti lo sviluppo, ma soprattutto saranno create le infrastrutture per permettere a questa tecnologia di diventare fruibile a tutti.

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