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Incidente mortale per Luca Gallinelli

Il giovane ha perso la vita dopo aver colpito un albero sul lungolago di Desenzano. Il padre Giorgio lo ricorda

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Luca aveva 19 anni e una grande passione per le due ruote, ereditata dalla mamma Roberta e dal padre Giorgio, entrambi ex piloti. Purtroppo la sua vita si è fermata sabato 27 maggio intorno alle ore 13, sul lungolago Cesare Battisti di Desenzano.

Un tratto rettilineo, senza particolari ostacoli pericolosi. Secondo i testimoni, Luca ha perso il controllo della sua TM SM 125 andando a sbattere contro un albero, morendo sul colpo. Il padre Giorgio, che molti conoscono per la sua scuola di avviamento alla moto Junior Motor School con moto Yamaha, è stato anche collaboratore di Motociclismo per tanti anni.

Riportiamo alcune parti di una intervista rilasciata a Bresciaoggi dopo l'incidente:

"Luca era davvero un bravo ragazzo. Non beveva, non fumava, non andava in discoteca, era una persona che profumava di bucato. Questo non doveva accadere proprio a lui che era prudente, che viaggiava sempre con tutte le protezioni come gli abbiamo insegnato, che aveva un controllo perfetto della moto. Doveva accadere a me, che ero un incosciente".

Luca è cresciuto tra i bambini della scuola di famiglia e, negli anni, ha sviluppato una buona capacità di guida, evoluta con la pratica del minicross.

"Vederlo sul campo così piccino era un’emozione indescrivibile - continua Giorgio - Lui non vedeva l’ora di provare, in fin dei conti vedeva me, mia moglie e il fratello Marco sulla moto da quando è nato e ha sempre dimostrato di avere grande talento". Gallinelli ha parlato anche della dinamica: "C’è qualcosa che non mi convince. Io me ne intendo e sono andato a vedere la strada dove è successo. La frenata c’è e la traiettoria fa pensare che Luca abbia incontrato un ostacolo sulla sua strada, anche se la Polizia Locale e i testimoni dicono il contrario. Un’altra mia ipotesi è che sia caduta la catena e che quindi la ruota posteriore si sia bloccata all’improvviso. Appena mi sarà permesso andrò a verificare personalmente la moto. Anche se so che non serve, mio figlio non mi sarà mai restituito".

A Giorgio, a sua moglie Roberta, al fratello Marco e a tutti quelli che hanno voluto bene a Luca, vanno le condoglianze della redazione di Motociclismo.

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