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di Mario Ciaccia
21 September 2023

Honda: “Tante concorrenti della Transalp, ma nessuna ha il suo equilibrio generale”

Abbiamo intervistato William Armuzzi, General Manager di Honda Moto Italia, che ci ha parlato della nascita della Transalp, dei suoi segreti, di cosa ci dobbiamo aspettare nel futuro di questo modello…

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Come siete riusciti a far costare così poco una moto con un livello di prestazioni ed elettronica così alto?

Abbiamo eliminato gli elementi non essenziali per concentrarci su quello che Honda fa da sempre, ovvero costruire moto che fanno innamorare i motociclisti in maniera viscerale per l’impareggiabile equilibrio dinamico.

Come mai la Transalp è uscita di scena nel 2013, ovvero quando le maxienduro erano ormai lanciatissime?

Il mercato si evolveva verso prodotti più estremi ed il concetto di versatilità totale della Transalp sembrava essere meno apprezzato dal pubblico. Inoltre, eravamo nel punto più basso della parabola discendente del mercato e quindi fu necessario razionalizzare la gamma. Alcune filiali, soprattutto l’Italia, volevano mantenerla ma non fu possibile. La direzione intrapresa dal progetto “NC700” in tutte le sue varianti rappresentò la giusta risposta in quel momento storico.

Quando avete pensato di rimetterla in produzione? E quanti anni ci avete messo?

In Europa se ne è parlato le prime volte nel 2018, ma l’input arrivava dal Giappone.

Avevate pensato di utilizzare il 750 cc della NC, quello fortemente inclinato in avanti? Come detto precedentemente, le filosofie alle spalle dei progetti NC e XL sono profondamente diverse e l’investimento in un nuovo motore è stato ritenuto il modo migliore per centrare gli obbiettivi del progetto senza dover scendere a compromessi che ne avrebbero snaturato la filosofia. Siamo consapevoli che in questo periodo l’investimento su un motore completamente nuovo può sembrare un azzardo, ma Honda è il più grande costruttore di motori al mondo e, quando è necessario progettarne uno nuovo, non ha problemi, né limiti, nel prendere una decisione di questo tipo.

Nessuno dei tre progettisti della Transalp ha lavorato sull'Africa Twin, così come Aiello non aveva disegnato la 1000.

I travasi di competenze ed esperienze ci sono sempre, ma i progetti sono filosoficamente molto diversi. L’Africa Twin è una maxienduro con una forte vocazione fuoristrada, la Transalp è una enduro di media cilindrata che si ispira al concetto originale ‘Rally-Touring’ di questo modello. Fare una versione di minore cilindrata dell’Africa Twin sarebbe stato un errore di posizionamento sul mercato.

Di conseguenza: dov'è che la Transalp è marcatamente diversa dall'Africa Twin, a livello progettuale? I due progetti sono profondamente diversi, in tutto, fatto salvo per le ruote nella stessa misura, 21 e 18 pollici. L’Africa Twin è una vera enduro bicilindrica, con cui fare offroad ad alto livello già in configurazione totalmente di serie ma anche con cui poter viaggiare comodamente e velocemente. La nuova Transalp è l’opposto, cioè si definisce perfettamente con il concetto di “Rally-Touring”, ovvero una moto con cui fare turismo anche a lungo raggio e da usare tutti i giorni nei tragitti quotidiani, ma che è in grado di affrontare in maniera competente il fuoristrada.

Ma, stringi stringi, questo risultato è così diverso? Non ci stupiremmo se gente interessata all'Africa Twin 1100 fosse tentata dalla nuova Transalp, allettati anche da un prezzo di circa 4.000 euro inferiore.

Hai detto bene. Anche se le tecnologie e le performance sono su livelli diversi ma non distanti, le filosofie dei due modelli sono immutate rispetto alle loro progenitrici e, quindi, molto diverse. Il fatto che ora, come allora, le due moto consentano di fare cose simili è solo per l’estremo equilibrio che permette ai nostri modelli di destreggiarsi in maniera eccellente in diversi frangenti, pur fuori dal focus principale di sviluppo di ognuna. In altre parole, i più inclini all’avventura estrema vorranno l’Africa Twin per affrontare il fuoristrada ma si divertiranno alla grande su strada, mentre quelli alla ricerca di una moto per fare del turismo, che preveda anche delle escursioni in fuoristrada, sceglieranno la Transalp.

Come mai l'Africa Twin ha un frontale molto personale e immediatamente riconoscibile, mentre la Transalp è completamente diversa?

I due modelli hanno delle personalità ed una storia estremamente forte. Il family feeling si deve avere tra le Africa Twin di un tempo e quelle moderne, così come tra le Transalp delle diverse generazioni. Ti rendi conto che la moto è riuscita quando, ipotizzando di eliminare ogni grafica o riferimento, l’appassionato può dire “ehi, questa è una Transalp!”. Siamo convinti di esserci riusciti appieno. Non sono molti i modelli sul mercato che possono vantare un simile DNA.

Come si posiziona la Transalp nei riguardi delle concorrenti dirette? Dove cioè le sfida apertamente e dove invece è unica?

La Transalp si inserisce in un segmento molto combattuto, in cui tra l’altro le cilindrate spaziano dai 650 ai 900 cc, con differenze anche molto ampie di prezzo. Secondo noi le prestazioni assolute, la dinamica e il piacere di guida la pongono ad un altissimo livello, spesso superiore alle concorrenti sotto molti punti di vista. Ma il suo più grande punto di forza è l’equilibrio totale tra tutti gli elementi. In questo è 100% Honda.

Come mai non si vedono ancora delle strumentazioni basate su tablet da almeno 8" con navigatori GPS a tutto schermo?

Riteniamo che la strumentazione della Transalp sia perfettamente in linea con le necessità del cliente. Abbiamo preferito investire nello sviluppo di motore e ciclistica piuttosto che offrire l’effetto videogame.

Uscirà una versione Adventure, o una più stradale con il 19"?

Non sono previste al momento.

Questo nuovo 750 sarà disponibile anche con il DCT, ovvero il cambio automatico a doppia frizione?

Su questo motore sono previsti sviluppi della trasmissione. In futuro l’offerta si amplierà con altre versioni di Transalp.

Per l'Africa Twin avevate creato un'attesa spasmodica, durata un buon tre anni, con annunci misteriosi, teaser, prototipi esposti ad Eicma e piccole apparizioni qua e là. La Transalp invece è passata dalle prime apparizioni alla versione definitiva in pochi mesi. Come mai?

In base al tipo di moto e di cliente potenziale si studiano le campagne di lancio più efficaci e nel caso della Transalp erano almeno dieci anni che i clienti ce ne chiedevano il ritorno. Attesa più spasmodica di così!

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