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Combustibili alternativi: la moto a ossidrogeno

Limitare al massimo le emissioni nocive è l'obiettivo principale di tutte le grandi Case. Come uscire dalla nube nella quale i mezzi a motore endotermico rimangono avvolti? Una soluzione potrebbe essere un carburante alternativo come l'ossidrogeno; in pratica, semplice acqua...
1/6 La special di Bardahl
Che buffo. Ho sempre saputo che una goccia d'acqua in un carburatore, di norma, potrebbe causare problemi all'erogazione, se non addirittura far spegnere il motore. Mai avrei pensato di trovare una moto che l'acqua la usa invece proprio come carburante, per inquinare meno. Invece... eccola qui. Quella che c'è nel serbatoio aggiuntivo della special che vedete qui sopra non è proprio acqua di rubinetto - piuttosto una soluzione di H2O demineralizzata e addizionata con una particolare composizione chimica coperta da brevetto - e viene miscelata alla benzina in un rapporto di 1 a 5 dopo essere stata scissa a livello molecolare da una speciale cella elettrolitica. Ma andiamo con ordine e facciamo un passo indietro.

La scoperta dell'acqua calda

L'idea di utilizzare l'Idrogeno (combustibile) e l'Ossigeno (comburente) che compongono l'acqua per generare energia è vecchia di oltre cent'anni e spesso è stata accantonata - non solo nel campo dell'automotive - per l'instabilità dell'ossidrogeno. C'è però chi non si è mai dato per vinto e ha continuato a cercare soluzioni. Come Francesco e Giordano di Green Alien (officina toscana di Magliano, GR, specializzata in elaborazioni), che da anni sperimentano soluzioni in questa direzione. L'ultima, in ordine di tempo, è la Buell protagonista di questo articolo, così innovativa da essere diventata oggetto di interesse anche per la filiale italiana di Bardahl - colosso internazionale produttore di lubrificanti e additivi - che ha visto in questo progetto le potenzialità per una mobilità sostenibile e ne ha sponsorizzato il progetto. Tanto per cominciare, la moto di partenza: una Buell XB12X Ulysses. È stata scelta perché caratterizzata da un motore concettualmente datato - raffreddamento ad aria, distribuzione ad aste e bilancieri, ridotta potenza specifica - l'ideale per dimostrare l'efficacia del progetto. Come dire: se riusciamo ad inquinare meno di un'Euro 4 con una meccanica così arcaica, immaginate che cosa si può fare con un propulsore evoluto... E poi, aspetto non secondario, la Buell ha un alternatore che genera elettricità in abbondanza, necessaria per far funzionare la cella elettrolitica che trasforma acqua demineralizzata in ossidrogeno. E partiamo proprio da qui, ovvero dal carburante.
La soluzione è caricata in un serbatoio secondario di circa 4 litri. Trattandosi sostanzialmente di acqua - quindi di un elemento stabile - non presenta problemi di trasporto né di posizionamento sulla moto. La soluzione passa quindi ad una cella elettrolitica (disposta sotto il motore, per abbassare il baricentro: è lei il componente più pesante dell'impianto, che nel complesso aggiunge circa 10 kg) e da qui, trasformata da stato liquido a gassoso, è inviata ad un secondo serbatoio, che funge anche da scambiatore di calore: l'ossidrogeno è ora ad una temperatura di circa 30 °C. Da qui passa a una coppia di iniettori (uno per ciascun cilindro) che affiancano quelli di serie della Buell, vaporizzando nel condotto di aspirazione ossidrogeno in proporzione di circa 1 a 5 insieme alla normale benzina, che arriva dal serbatoio principale della moto. La miscela, con alto potere calorifero, richiede meno carburante - almeno nella teoria - rispetto alla configurazione di serie. Lato negativo: viene generato molto più calore dall'esplosione in camera di scoppio. Tuttavia, i test condotti da Bardahl con il lubrificante motore XTC 10W50, hanno prodotto risultati notevoli, registrati anche durante la prova al banco presso il nostro centro prove: i collettori di scarico, che possono raggiungere normalmente anche i 200 °C, qui arrivano appena oltre i 60 °C! L'altro risultato interessante, sempre registrato al nostro banco e riassunto nel box nella pagina accanto, è il rapporto stechiometrico dei gas di scarico. Per farla breve: bassissimi idrocarburi incombusti e maggiore presenza di ossigeno rispetto ad un moderno motore omologato Euro 4 nei bassi-medi regimi di utilizzo. Certo, questi livelli sono da stabilizzare. Ma la strada intrapresa sembra quella giusta.

Migliore combustione, minori consumi

Su questa special sono stati già condotti numerose verifiche, variando componenti e parametri. Ora rimane un ulteriore e importante test, che speriamo di poter condurre al più presto: quello dei consumi. Avendo un potere detonante maggiore, è richiesto un minore apporto di miscela aria/combustibile. Ciò significa che la special, oltre a inquinare meno rispetto ad una Euro 4, potrebbe anche ottenere percorrenze chilometriche particolarmente efficienti. Il riscontro al banco ha però messo in evidenza anche un calo di prestazioni rispetto al modello di serie: la potenza rilevata scende oltre il 25% rispetto alla Buell di serie, provata nel 2006. Il lavoro va dunque incanalato in questa direzione: carburazione più fine e regolare, recupero dei CV persi. Bardahl e Green Alien hanno già in progetto un'altra moto, sempre con motore alimentato con miscela di ossidrogeno. Poi, se i risultati saranno positivi, si può pensare di passare anche alle automobili. E qui le applicazioni possono essere anche più ampie: l'impianto è abbinabile anche a un motore Diesel e problemi di spazio (per ospitare i vari componenti) su un’auto sono inferiori. Che dite: vedremo distributori di acqua demineralizzata accanto a quelli della benzina, in un prossimo futuro?
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