Con l’arrivo della BMW R 1300 GS per molte 1250 si preannuncia una seconda vita sul mercato dell’usato. Il nuovo modello è tecnicamente e stilisticamente molto diverso dal precedente, ma non per questo c’è da ipotizzare un crollo delle quotazioni del modello uscente perché, come già dimostrato a ogni cambio generazionale, le BMW boxer – e le GS in particolare – hanno sempre dimostrato di mantenere molto bene il proprio valore nel tempo. E la R 1250 non fa eccezione: con un prezzo da nuova di 20.350 euro c.i.m., la versione Euro 5 del 2021 “viaggia” tra i 15.000 e i 17.000 euro sul mercato dell’usato, mentre il my 2018 Euro 4 oscilla tra gli 11.500 e i 13.000 euro, con un cospicuo risparmio. Se poi a farvi sbavare è la versione Adventure, le valutazioni sono leggermente più alte: per un my 2018 si va dai 12.500/13.000 ai 14.500 euro, aggiungendo 2.500/3.000 euro per avere le valutazioni relative al 2021.
Ma che differenza c’è tra il model year 2018 e la successiva evoluzione del 2021? Quest’ultima mette in mostra una firma luminosa del faro anteriore rivista e guadagna indicatori di direzione multifunzione: davanti restano accesi, mentre quelli posteriori fungono anche da luci di posizione. In più, c’è una dotazione di serie più ricca, che prevede ad esempio l’ABS Pro di tipo cornering e la modalità di guida ECO. Il model year 2021 ha visto inoltre l’introduzione di nuovi optional, oltre alle colorazioni dedicate al 40° Anniversario della GS. Al netto dell’omologazione Euro 5, il bicilindrico boxer da 1.253 cc non cambia di un bullone, così come il funzionamento del sistema di fasatura variabile ShiftCam. Una soluzione che, rispetto alla precedente 1200, ha permesso alla GS di risparmiare qualcosina in fatto di consumi (4%) di crescere in potenza (136 CV/7.750 giri, +11CV allo stesso regime) gonfiarsi di muscoli come non mai (143 Nm/6.250 giri di coppia, +18 Nm a un regime più basso di 250 giri) e diventare ancora più fruibile, versatile, elastica, facile e divertente, perché nonostante la mole tra le curve è una moto parecchio agile e comunicativa. Con lei chiunque si sente pilota e con un filo di gas si può andare davvero spediti e senza fatica.
Detto ciò, la crossover bavarese la si sceglie non soltanto per le prestazioni e la facilità di guida, ma anche per lo status, per il comfort di marcia e per la qualità costruttiva elevata. Non fraintendete, la R 1250 GS non è la perfezione assoluta, ma va detto che i suoi difetti assumono minore o maggior peso a seconda del tipo di motociclista che li prende in considerazione. Per esempio, la sospensione anteriore Telelever, apprezzata dai più, viene considerata un limite da chi pratica off-road. Dipende anche dalla sensibilità personale e dal retaggio, dalla moto da cui si arriva: nonostante la R 1250 GS sia considerata una moto comoda, c’è chi si lamenta di vibrazioni alle manopole, mentre c’è chi non ne fa menzione o si limita ad accennare di fremiti. Lo stesso vale per la scarsa distanza tra la seduta e le pedane: se si supera il metro e 80 d’altezza le ginocchia restano piuttosto flesse, cui si può ovviare montando una sella più alta. C’è poi chi sente tanto il calore del motore all’altezza della caviglia per via del catalizzatore (abbiamo “provato” di peggio) oppure chi confonde il rumore della distribuzione - da sempre più evidente per i boxer BMW rispetto ad altri tipi di motore - per preoccupante battito in testa. Allo stesso modo, può non piacere il cambio, poco fluido soprattutto quando ci si intestardisce a cambiare a regimi bassi.
E l’affidabilità? Il boxer sulla lunga distanza è un motore di sicuro robusto e permette percorrenze ben oltre i 100.000 km, ma non è un segreto che in questi anni BMW abbia messo mano alla moto per ovviare a dei difetti strutturali venuti a galla col tempo, risolti con i richiami ufficiali indicati nel box a pag 187. Tra le problematiche ”storiche”, invece, la tendenza della batteria a scaricarsi se la moto viene lasciata ferma per periodi superiori alle due settimane (risolvibile con un manutentore di carica, per chi custodisce la moto in box). Può accadere, se si guida spesso a basse velocità, che si accumulino residui incombusti nei corpi farfallati, sporcando di conseguenza l’erogazione e arrivando fino a faticare a tenere il minimo. Si tratta di una problematica comune ad altri motori ad iniezione. Per fortuna sul boxer BMW i corpi farfallati sono in posizione accessibile e quindi l’eventuale manutenzione dovrebbe impattare meno sulle ore di manodopera.