C'è il classico schema Telelever-Paralever EVO, con telaio in tre parti
e motore stressato
La moto beccheggia poco in frenata e copia con buona omogeneità gli
avvallamenti;
resta comunque una certa
tendenza sottosterzante nei tornanti stretti
dove la moto comunica una
sensazione di pesantezza
superiore
a quanto in effetti non sia.
Quando si alza il ritmo vengono fuori i pregi:
solidità
dell’avantreno,
elevati angoli di piega raggiungibili e la sensazione di peso che
svanisce.
La protezione aerodinamica è buona fino a 160 km/h stando rannicchiati
quel minimo che la posizione in sella suggerisce, e onesta stando dritti
fino a 150.
Bene la frenata pur se permane una leggera “spugnosità” di
azionamento
soprattutto nella primissima parte della corsa della leva.
Il sistema ABS Brembo-Bosch è escludibile con un tasto (si riattiva
automaticamente tutte le volte che si avvia il motore), e
non è
servoassistito
come quello delle altre R. Da vera sportiva il freno posteriore: ovvero
poco più che simbolico.
In pista
A Vallelunga è stata efficacissima sia sui curvoni e a Monza non era più
in affanno sui lunghi rettilinei.
Certo,
i tempi sul giro sono ancora lontani dalle maxisport
specialistiche,
ma la guida è appagante. Mettere i cilindroni a terra, ora, richiede una
piega da pilota vero (oltre 52°). Si può
entrare in curva coi
freni tirati e “schiaffare” la moto a terra in un attimo, senza che
si
scomponga.
Ma la vera sida resta condurre davvero al limite questa moto così atipica.
Che questo gran bel motore rende la faccenda ancora più gustosa.