Cominciamo proprio con le cruiser, con la R 18 Bagger. Superato il primo momento di sconcerto per il peso elevato e l’equilibrio incerto (meno male che la sella è bassa e i piedi stanno solidamente poggiati a terra), appena si acquista un minimo di velocità ci troviamo a che fare con una moto neutra nell’uso, nemmeno impegnativa, anzi molto piacevole per passeggiare, ma sempre spinti di prepotenza fuori dalle curve dalla mostruosa coppia del boxer da 1.802 cc.
A mitigare l’entusiasmo nelle rotonde svolte ci sono pedane che rigano presto l’asfalto. Le sonore grattate disturbano e sorprendono all’inizio, non invogliano a una (possibile) svelta andatura. Scratch dopo scratch ci si abitua pure all’impatto, ma alla fine si cerca una guida più rotonda. Altre note: sella comoda, strumentazione super, protezione dall’aria notevole e potente frenata integrale.
Passando dalla Bagger alla più semplice delle R 18 (che gli ingegneri BMW chiamano “Pure”), sembra di essere letteralmente in sella alla classica bicicletta. Il risparmio di peso è di una cinquantina di chili, il manubrio meno spiovente, la posizione di guida più reattiva, ma le pedane toccano ancora prima che con la Bagger. Per il resto lo shakerante motore, che si scuote come non mai all’avviamento, è una vera garanzia di divertimento e vigore sin dal minimo.