di Marco Riccardi - 20 June 2022

BMW Heritage, una grande famiglia

In giro per le strade della Baviera con le classiche della Casa tedesca in occasione dell'Heritage Ride. Ad allietarci le componenti della famiglia, le R 18 e le R nineT: le prime mostrano un’anima personale, legata al gigantesco boxer, mentre le seconde piacciono per il rigore della linea e la facilità di guida

"Noi siamo assolutamente Heritage. Pochissime altre aziende motociclistiche possono vantarsi di avere un tale retaggio, così intriso di modelli esclusivi, tecnologia innovativa, immagine cool". Alexander Wehr, il vicepresidente BMW moto, si accalora quando affronta l’argomento “heritage”. Così, eccoci qui nella regione dei tanti laghi a sud di Monaco di Baviera per l’Heritage Ride, ovvero un bel giro con le BMW più classiche: le cruiser R 18 e le naked R nineT. Siamo nel mezzo della settimana, ma queste strade sono densamente popolate di motociclisti che vanno in vacanza oppure sono alla ricerca di asfalto da grattare.

Non è un test novità visto che queste moto le abbiamo già tutte provate - in modo singolo o in comparativa -, ma mettere a confronto tutte le versioni che animano queste due famiglie ne fanno capire meglio le differenze, che sono davvero marcate nel caso delle R 18.

Equilibrio e muscoli

Cominciamo proprio con le cruiser, con la R 18 Bagger. Superato il primo momento di sconcerto per il peso elevato e l’equilibrio incerto (meno male che la sella è bassa e i piedi stanno solidamente poggiati a terra), appena si acquista un minimo di velocità ci troviamo a che fare con una moto neutra nell’uso, nemmeno impegnativa, anzi molto piacevole per passeggiare, ma sempre spinti di prepotenza fuori dalle curve dalla mostruosa coppia del boxer da 1.802 cc.

A mitigare l’entusiasmo nelle rotonde svolte ci sono pedane che rigano presto l’asfalto. Le sonore grattate disturbano e sorprendono all’inizio, non invogliano a una (possibile) svelta andatura. Scratch dopo scratch ci si abitua pure all’impatto, ma alla fine si cerca una guida più rotonda. Altre note: sella comoda, strumentazione super, protezione dall’aria notevole e potente frenata integrale.

Passando dalla Bagger alla più semplice delle R 18 (che gli ingegneri BMW chiamano “Pure”), sembra di essere letteralmente in sella alla classica bicicletta. Il risparmio di peso è di una cinquantina di chili, il manubrio meno spiovente, la posizione di guida più reattiva, ma le pedane toccano ancora prima che con la Bagger. Per il resto lo shakerante motore, che si scuote come non mai all’avviamento, è una vera garanzia di divertimento e vigore sin dal minimo.

NineT double face

Saltiamo sulla Scrambler, la R nineT più venduta nel nostro Paese. Ha poco o niente della moto rétro, anzi è decisamente moderna nei materiali e nella maniera d’usarla, ma ancora di più è indubbiamente BMW nelle prestazioni. Moto facilissima, con un motore che in questa configurazione Euro 5 sembra ancora più rotondo e pieno di coppia dai medi regimi. Ma quello che maggiormente piace di questa nineT è l’equilibrio delle prestazioni: invidiabile!

Un passaggio sulla Urban G/S, che ricorda molto la colorazione dell'endurona R 80 G/S (ma finisce qui il confronto). Non siamo molto lontani nella struttura e nel comportamento dinamico con la Scrambler. Quasi la stessa impostazione in sella e motore identico nell’erogazione, confermando una moto reattiva, svelta e carica sull’avantreno.

Le altre due nineT, quella Standard e la basica Pure, hanno il motore e il telaio in comune, ma sono divise da 3.000 euro (listino da 17.800 a 14.800) per via delle diverse sospensioni, ruote e strumentazioni. La posizione di guida delle due “stradali” è più sportiva, carica in avanti, rispetto alle sorelle "tassellate". Nella guida sono simili, con un rendimento fluido della ciclistica, tanta luce a terra, la capacità di essere più svelte nello scendere in piega per via della ruota da 17” al posto di quella da 19” delle Scrambler-Urban G/S.

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