Il propulsore della F 850 GS Adventure è un bicilindrico parallelo da 853 cc con imbiellaggio a 270° e scoppi irregolari. Sono caratteristiche tecniche che donano alla moto una voce da bicilindrico “a V”. Le figure di potenza e coppia sono uguali a quelle della sorella più stradale: 95 CV a 8.250 giri/min e 92 Nm di coppia a 6.250 giri/min, mentre la velocità massima scende a 197 km/h. La lubrificazione è a carter secco, senza serbatoio esterno, ma con una coppa dell'olio separata dove una pompa mantiene il carter in depressione e manda il lubrificante direttamente al cambio. Il doppio albero a camme è azionato da una catena posta sul lato destro, e agisce su bilancieri a dito sia per le valvole di aspirazione, che per quelle di scarico. Il cambio a 6 marce è accoppiato ad una frizione antisaltellamento.
Il telaio è una struttura monoscocca in lamiera saldata che sfrutta il motore come elemento di irrigidimento strutturale, aumentando la resistenza e la rigidezza.
Le quote ciclistiche variano di poco rispetto alla versione “base“: ad aumentare sono il peso (+ 15 kg), la larghezza della moto (+13 mm) e l’altezza della sella da terra (+15 mm).
La forcella a steli rovesciati con diametro 43 mm non è regolabile, ma nella versione Adventure è più robusta e la corsa delle sospensioni cresce da 204 a 230 mm: un dettaglio che manca alla BMW F 850 GS, e che abbiamo evidenziato durante la sfida tra
le Superenduro sulla Via Lattea… chissà se grazie a questo la Adventure avrebbe garantito alla Casa dell’Elica un miglior piazzamento finale. Il monoammortizzatore perde qualche mm di escursione (da 219 a 215 mm). Tra gli optional è prevista la regolazione elettronica delle sospensioni (ESA).