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Bicilindrici paralleli: le diverse soluzioni delle Case

Misure, perni di biella a 360°, a 180° e a 270°, contralberi… i motori bicilindrici paralleli possono essere molto diversi tra loro. Analizziamo le diverse soluzioni adottate dalla Case

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Il motore bicilindrico parallelo della Aprilia RS660

I motori bicilindrici paralleli possono essere molto diversi tra loro: misure, perni di biella a 360°, a 180° e a 270°, contralberi… Dopo il nostro approfondimento tecnico sui motori bicilindrici paralleli andiamo ad analizzare la diverse soluzioni adottate dalle Case.

Qui sotto, e nelle pagine successive, trovate la spiegazione tecnica dei propulsori bicilindrici più diffusi in commercio.

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È un motore molto compatto, con termiche derivate dalla bancata anteriore del V4 di 1100 cc, di cui ricalca concetti e misure, comprese le teste, le camere di combustione, i condotti, i cilindri e i pistoni.

Anche l’alesaggio è di 81 mm come nel V4, mentre la corsa è di 63,9 mm. Eroga 100 CV a 10.500 giri/min, e 67 Nm a 8.500 giri/min. I perni di biella sono disposti a 270° e le vibrazioni sono ridotte da un contralbero

Il motore bicilindrico parallelo della Aprilia RS660

La TRK 502 ha il manovellismo a 360°, ed è un’unità “tranquilla”, nata per equipaggiare moto da turismo, eroga 47,6 CV a 8.500 giri/min e 46 Nm a 6.000 giri/min e l’albero a 360° lo rende particolarmente fluido e piacevole.

A questo si affianca il nuovo 800 cc che ha esordito sulle Leoncino, dal carattere più sportivo: le termiche derivano da quelle della tre cilindri TnT ed è stato scelto il manovellismo a 270° per dare maggiore grinta ai medi.

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Il motore bicilindrico parallelo della Benelli 754

Il nuovo bicilindrico in linea ha il manovellismo a 270°, la cilindrata di 853 cc, eroga 77 CV a 7.500 giri/ min (la F 850 GS eroga 95 CV a 8.250 giri/min). Questa unità è equilibrata con due contralberi. Il primo 800 cc era un 360° equilibrato con un sistema particolare a “batacchio”, che però aveva un effetto limitato agli alti regimi, dove si avvertivano comunque notevoli vibrazioni.

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Il motore bicilindrico parallelo della BMW F 750 GS

Per CFMoto scegliamo il nuovo motore di 700 cc, derivato dal 650 usato sulle Moto Morini Seiemmezzo. Ha il manovellismo a 180° ed eroga 70,1 CV a 8.750 giri/min. Essendo superquadro (alesaggio 83 mm, corsa 64 mm) le vibrazioni dovute allo squilibrio della coppia sono limitate, e per l’equilibratura è sufficiente un classico contralbero.

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Il motore bicilindrico parallelo della CFMOTO 700 CL-X Sport

Il nuovo bicilindrico che ha esordito con la Hornet promette molto bene: 755 cc, 92 CV e 75 Nm di coppia. Con l’albero motore a 270°, che esalta la coppia ai medi, su una naked da 190 kg con il pieno sarà veramente una bella accoppiata. Anche questo motore è nato per equipaggiare più modelli. Interessante, anche se siamo fuori argomento, la distribuzione Unicam, a singolo albero a camme in testa e otto valvole, una soluzione intelligente, leggera e compatta, perfetta per i regimi a cui deve lavorare questo motore (consideriamo che arriva dal mono della CRF, non proprio una moto da passeggio).

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Il motore bicilindrico parallelo della Honda Hornet

Citiamo il bicilindrico KTM, anche se non fa parte dei motori più “tranquilli”, perché ha un manovellismo tutto suo: 285°, introdotto sul motore delle 790, oggi 890. Il risultato è comunque vicino a quello di un albero a 270°, ed è stato scelto per riprendere la sequenza degli scoppi dei propri bicilindrici a V di 75°.

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KTM 790 Duke

La X-Cape, e le Seiemmezzo, sono equipaggiate con il bicilindrico di 650 cc prodotto da CFMoto, con la particolarità dell’imbiellaggio a 180° che assicura un’erogazione molto fluida.

Le vibrazioni sono contrastate da un contralbero posizionato nella parte anteriore del motore, e le vibrazioni dovute allo squilibrio di coppia sono limitate, sia per la cilindrata non elevata (quindi le masse in movimento alterno non sono grandi), sia per la corsa corta. Le misure della corsa e dell’alesaggio sono le stesse del Kawasaki Z650 superquadro (83x60 mm).

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Moto Morini Seiemmezzo 

Come esempio prendiamo le Bonneville, eredi di quello che si può ritenere il più famoso bicilindrico in linea. Oggi le cilindrate vanno da 900 a 1200 cc, con potenze da 65 CV a 7.400 giri/min a 100 CV a 7.250 giri/min. Sono ottimi motori dalla bellissima estetica vintage e con, ovviamente, tecnologia moderna.

Anche questo bicilindrico, nato con manovellismo a 360°, è passato alla configurazione a 270°.

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Triumph Bonneville T120

Royal Enfield 650

La Royal Enfield produce moto di stile classico, che concedono poco all’attuale tecnologia. Ma anche il bicilindrico 650 della Interceptor ha il manovellismo “moderno”, di 270°. Scelto con due obiettivi: il sound e l’erogazione ai medi regimi, visto che non punta alla potenza (47 CV a 7.150 giri/min).

Royal Enfield Interceptor 650

Il motore della Valico 500 DS ha misure di alesaggio e corsa quadre (67 x 66,8 mm), ed eroga 43,5 CV a 8.500 giri/min e 40,5 Nm a 7.000 giri/min. L’albero a gomiti è dimensionato per ottenere un’erogazione dolce, ha le manovelle a 180° ma genera limitate vibrazioni grazie alle canne dei cilindri ravvicinate e con pareti sottili; un contralbero di bilanciamento è posizionato dietro i cilindri e anche il carter è progettato per ridurre molto le vibrazioni.

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Voge Valico 500

È un motore molto ben riuscito, sia come estetica sia come prestazioni e personalità. Ha il manovellismo a 270°, che regala un carattere brillante e sulla MT-07 eroga 74,8 CV a 9.000 giri/min e 68 Nm a 6.500 giri/min. Molto compatto longitudinalmente, è un po’ alto, caratteristica che impone qualche limite al progetto ciclistico, che tuttavia è ben riuscito in tutte le interpretazioni: oltre alla MT, le XSR e le Ténéré.

Il motore bicilindrico parallelo della Yamaha MT-07

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