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Svelta, con stile e grinta (ma qualche dettaglio è sottotono)

Prova Yamaha XSR700 2016: pregi, difetti e prestazioni nei rilevamenti della comparativa medie naked con Honda NC750S DCT e Suzuki SV650 ABS. Modaiola e super personalizzabile (con qualche svista di finitura), la Yamaha bicilindrica vanta una guida estremamente facile, brillante e divertente, grazie soprattutto al motore, ereditato (come la ciclistica) dalla MT-07

Medie naked: la comparativa continua

Continuiamo la rassegna delle moto che si sono confrontate nella comparativa medie naked pubblicata su Motociclismo di ottobre 2016: Honda NC750S DCT, Suzuki SV650 ABS e Yamaha XSR700 (potete richiedere l’arretrato ad assistenzaclienti@edisport.it).
Utilizzando il criterio dell’ordine alfabetico, abbiamo cominciato con l’approfondimento sulla Honda (lo trovate qui), comoda, tecnologica e maneggevole, ma carente in cavalleria. Poi è stata la volta della Suzuki, sportiva e compatta, perfino troppo. Passiamo ora alla più “stilosa” del gruppo, la Yamaha XSR700. Si tratta dell’esponente “sport classic” della famiglia MT-07, che comprende anche la XSR700 –appunto-, Tracer 700 e il prototipo della “nuova Ténéré”, la T7. Ad accomunarle è soprattutto il motore, che abbiamo sviscerato nei minimi dettagli nell’articolo che trovate cliccando qui.
La formula scelta dalla Casa di Iwata pare funzionare, se il mercato 2016 parla di 1.120 esemplari venduti per la XSR700, più 1.404 per la MT-07 e 357 Tracer 700. Ma il successo della SXR700 sarà solo dovuto al look modaiolo o la moto ha della sostanza? La nostra prova (qui le foto) ci fa propendere per la seconda ipotesi. Vediamo com’è andata

Stile…

Con la XSR700, Yamaha ha ripescato dal proprio passato una sigla “mitica”, quella della XS650, la prima 4T di serie di Iwata, e l’ha usata per battezzare le brillanti progenie di quella filosofia. Sono nate così le Faster Sons (Figli più veloci) XSR. In pratica moto moderne (il progetto del motore, nato per la MT-07, è il più “fresco” tra le moto in prova), ma che rendono omaggio alle illustri antenate con un look vagamente rétro. Una strategia ampiamente diffusa in campo auto (prendete la Fiat 500 o la Mini, solo per fare due esempi) e accolta dal mondo moto (Ducati Scrambler, Triumph Bonneville…). Tanta attenzione al look generale però scade in certi dettagli: se la si guarda bene, c'è un po' troppa confusione di cavi, connettori e tubicini che a nostro avviso potrebbero essere meglio nascosti alla vista tra telaio, motore e sovrastrutture. 

…prestazioni…

La base tecnica della XSR700 è del tutto simile a quella della brillante e scattante MT-07. Il motore è identico: il bicilindrico in linea di Iwata ha distribuzione bialbero a camme in testa con quattro valvole per cilindro, sistema di decompressione delle valvole di scarico per facilitare l'avviamento, angolo di manovella a 270°, offset dei cilindri avanzato di 7 mm (per tutto il resto c’è il nostro approfondimento). Elastico e lineare, ha una bella schiena ai medi e un vivace allungo; sembra persino più scattante del V-twin Suzuki, ma nei testa a testa in accelerazione come in ripresa le due moto si equivalgono. Cambio e frizione di burro chiudono un pacchetto meccanico perfetto. Anche in questo caso, mossi da estrema pignoleria, troviamo un comando del gas dalla corsa un po’ troppo lunga, ma è davvero poca cosa, piccolo fastidio che si fa sentire solamente nella guida sportiva. 

…bella guida

Guizzante tra le curve, manifesta una ottima tenuta di strada anche e soprattutto sul veloce. A livello di agilità è solo mezzo passo indietro della SV650, ma la stabilità è ottima. Le gomme che monta sono le Pirelli Phantom Sportcomp, dall'intaglio con disegno vintage, ma tecnologia moderna. Identica alle concorrenti l'anteriore (120/70-17"), mentre dietro monta una più generosa 180/55-17".
Grande feeling quando ci si attacca ai freni: la potenza non manca ed è perfettamente dosabile, anche se gli spazi d’arresto -alla fine- sono praticamente gli stessi di quelli delle altre due. Tra le tre moto in prova è quella con l’ergonomia più equilibrata per la guida dinamica: solo il manubrio lo vorremmo leggermente più avanzato per meglio “sentire” la ruota anteriore. La XSR700 ha la seduta più alta tra le tre moto della comparativa (834 mm misurati dal Centro Prove), ma non per questo la escludiamo per i principianti; solo la Suzuki rimane la più adatta ai corti di gamba (792 mm), seguita da vicino dalla Honda (805 mm). Il peso poi, la rende facile da manovrare anche da fermo: la Yamaha, con 179,7 kg senza benzina, è 7,5 kg più leggera della Suzuki e ne segna addirittura 40 in meno rispetto alla Honda. 

Tutto sotto controllo

Come per tutte le moto della comparativa, il cruscotto visualizza sulle contagiri, tachimetro, contakm totale e parziali, orologio, livello benzina, consumo medio e istantaneo, marcia inserita… In più ha l’indicatore della temperatura del motore e dell'aria. Lo strumento è completo, quindi, ma molto compatto, con una piacevole forma circolare che strizza l'occhio al design. I pulsanti di selezione sono accanto al quadro strumenti, per cui bisogna staccare le mani dal manubrio se si scorrono le informazioni in movimento.
I blocchetti elettrici hanno un design personale, ma sono semplici e immediati da usare; non manca il tasto hazard sul lato destro. Come sulle concorrenti, la leva del freno è regolabile su più posizioni.

IDENTIKIT e prestazioni rilevate

  • CILINDRATA 689 cc
  • POTENZA MASSIMA *66,76 CV
  • ACCELERAZIONE 0-400 m *12,425 s
  • RIPRESA (400 m da 50 km/h col rapporto più alto) *13,227 s
  • VELOCITÀ MASSIMA *203,5 km/h
  • FRENATA (metri, da 90 e 50 km/h) *31,98 - 10,82
  • CONSUMO MEDIO RILEVATO IN PROVA 20,8 km/l
  • PESO A VUOTO *179,70 kg
  • PREZZO INDICATIVO c.i.m. 7.940 euro
*Dati rilevati dal Centro Prove
 
Pregi
  • Erogazione motore 
  • Stabilità elevata
  • Feeling frenata
Difetti
  • Sella alta
  • Cavi a vista
 
Perché sceglierla
Tra le tre moto della comparativa è modaiola e consente tante personalizzazioni. A questo aggiunge una guida estremamente facile, brillante e divertente. Vi sembra poco?

scheda tecnica

MOTORE
Tipo 2 cilindri, raffreddato a liquido, 4 tempi, DOHC, 4V
Cilindrata 689 cc
Alesaggio x corsa 80,0 mm x 68,6 mm
Rapporto di compressione 11,5: 1
Potenza massima 74,8CV @ 9.000 giri/min
Versione a potenza limitata 35,0 kW
Coppia massima 68,0 Nm @ 6.500 giri/min
Lubrificazione Carter umido
Frizione Dischi multipli in bagno d'olio
Alimentazione Iniezione
Accensione TCI
Avviamento Elettrico
Trasmissione Sempre in presa, 6 marce
Trasmissione finale Catena
Consumi 4,3 l/100km
Emissioni di CO2 100 g/km
Omologazione Euro 4
CICLISTICA
Telaio A diamante
Sospensione anteriore Forcella telescopica
Escursione anteriore 130 mm
Inclinazione canotto sterzo 24,50°
Avancorsa 90 mm
Sospensione posteriore Forcellone oscillante, (leveraggi progressivi)
Escursione posteriore 130 mm
Freno anteriore Doppio disco idraulico, Ø 282 mm
Freno posteriore Disco idraulico, Ø 245 mm
Pneumatico anteriore 120/70 ZR 17M/C(58V) (Tubeless)
Pneumatico posteriore 180/55 ZR 17M/C(73V) (Tubeless)
DIMENSIONI E PESO
Lunghezza 2.075 mm
Larghezza 820 mm
Altezza 1.130 mm
Altezza sella 815 mm
Interasse 1.405 mm
Altezza minima da terra 140 mm
Peso ordine di marcia (con olio e carb.) 186 kg ABS
Capacità serbatoio carburante 14 L
Quantità olio motore 2,7 L
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