Introduzione
La valle del Gran San Bernardo e la vicina Valpelline offrono spunti di
pura goduria motociclistica, con la strada che sale ripida verso nevi perenni
e fascinosi laghi alpini attraversando paesi difesi da antiche
fortificazioni.
Osservando da vicino gli splendidi e austeri paesaggi della Valle d'Aosta
e la particolare conformazione della regione, chiusa tra imponenti catene
montuose e disegnata dal corso della Dora Baltea, notiamo molte analogie
con la popolazione che abita questi luoghi: in particolare dignità, fermezza
e tanta voglia di autonomia, qualità che caratterizzano la sua storia.
Ad Aosta l'architettura semplice e razionale dimostra quanto precedentemente
affermato: conquistata dai Romani a danno dei Salassi (popolazione celtica)
nel 25 a.C., fu organizzata secondo il modello romano e considerata la
città ideale. E non è finita: è da qui che inizia ad affermarsi il nome
dei Savoia, che riescono a divenire Conti di Aosta e successivamente a
trasformare la loro signoria in ducato, che poi diverrà regno con lo spostamento
del suo centro a Torino.
Scegliamo di percorrere la mitica SS 27, che da Aosta raggiunge il Colle
del Gran S. Bernardo. La strada prende subito a salire, offrendo ai nostri
occhi la splendida veduta della città e della valle dall'alto, ma questo
spettacolo svanisce presto perché, dopo una serie di curve e di controcurve,
sbattiamo il muso sulla valle di T. Bu-thier,solcata dal Torrente Artanavaz
e sormontata da ripide, altissime montagne. Visto dalla moto in movimento,
il paesaggio sembra disegnato da un pittore impres-sionista: a sinistra
e a destra del percorso si intravedono macchie di colore in cui predomina
il verde, interrotto ogni tanto da qualche punta di bianco e da una sinuosa
linea azzurra che sembra fare lo slalom tra gli altri colori.
Proviamo allora a fermarci e vediamo davanti a noi prati verdi disseminati
di margherite e attraversati dal generoso corso del torrente. Naturalmente
la strada segue le pieghe dell'acqua e ogni paese che incontriamo si sviluppa
intorno ad essa.
Giunti a Saint-Oyen si prosegue verso Saint-Leonard,da dove inizia l'autostrada
del traforo. Noi scegliamo di andare verso Saint-Rhémy-en-Bosses e di valicare
il Gran S. Bernardo. Dopo aver incrociato l'autostrada, entriamo a Saint-Rhémy-
en-Bosses,
ultimo paese abitato che si incontra prima del passo. Poco oltre il paesaggio
cambia: non ci sono più alberi, la vista si allarga e ci si trova davanti
ad una conca ricca di prati, sormontata da rocce e coperta di neve. Di
lì a pochi metri si giunge al passo del Gran S. Bernardo. Torniamo verso
Aosta, deviamo a sinistra presso la località di Variney e raggiungiamo
la Valpelline. La strada inizialmente segue il corso del torrente Buthier
e si sviluppa in una conca ampia e ricoperta di boschi; successivamente
prende a salire più bruscamente e a stringersi. Arrivati all'abitato di
Valpelline, si può pro-seguire diritto verso Ollomont per raggiungere Glacier,
ultimo avamposto italiano prima del confi ne elvetico. Da qui parte un
sentiero che porta ad un passaggio verso la Svizzera, frequentato da tempi
immemorabili da contrabbandieri e viandanti. Noi deviamo a destra per
raggiungere
La Lechere. La valle che percorriamo è stretta, ripida e immersa nel verde.
Queste sue caratteristiche sono imputabili ad una frana, che nel 1952 investì
la zona e ne cambiò la morfologia. L'itinerario è così concluso, e si può
rientrare tranquillamente verso Aosta passando da Roisan.
Mangiare e dormire
DOVE MANGIARE
Aosta, Le Foyer, corso Ivrea 146, tel. 0165/32136, circa 30 euro.
Se avete qualche euro in più da spendere, Vecchio Ristoro,ia Tourneuve
4, tel.
0165/33238, sito in un antico mulino ad acqua; una stella Michelin, prezzo
a partire da 40-45 euro circa.
DOVE DORMIRE
Aosta, Hotel Roma, via Torino 7, tel.0165/41000, camera doppia circa 80
euro. Valpelline, Le Lievre Amoreux, loc. Chozod
12, tel. 0165/713966, doppia a mezza pensione circa 80 euro. Anche ristorante
con cucina tipica, circa 30 euro.
DA NON PERDERE
se avete buone gambe, l'escursione a piedi da Glacier verso la Fenêtre
Durand, passaggio per la Svizzera (circa 4 ore