Test MV Agusta F4 2010: sorprende per la nuova ciclistica, che la rende agilissima
La F4 del 2010 è stata stravolta. Pesa 10 kg in meno ed è diventata agilissima in pista nelle varianti. Resta stabile nei curvoni veloci. Ha l’avantreno svelto in ingresso di curva.
IN PISTA AGILE E MODERNA
Almeria (SPAGNA) 11 febbraio 2010 – IN PISTA AGILE E
MODERNA
Abbiamo testato la nuova MV Agusta F4, che rispetto alla versione precedente
è una moto completamente diversa per la ciclistica, per la meccanica e
per il motore. L’avevamo già assaggiata su strada e ora l’abbiamo
messa
alla frusta in pista, dove, appena la si accende, si riconosce il suono
veramente particolare, caratteristico e bellissimo della MV Agusta.
L’insieme
di tutte le modifiche a motore, ciclistica e carenature (tutte nuove) ha
determinato una riduzione complessiva del peso della moto pari a 10 kg
e ciò l’ha resa molo più agile rispetto a prima. In circuito si può
sfruttare
l’agilità nelle varianti, ma al tempo stesso se ne apprezza la stabilità
nei curvoni veloci. L’avantreno è solido come nella migliore tradizione
MV Agusta, ma ora è molto più svelto in ingresso di curva e si dimostra
davvero piacevole anche in uscita, perché non ha mai la tendenza ad allargare.
Una volta in sella ci si rende conto che la seduta resta alta e dura, ma
in compenso offre molta più libertà di movimento rispetto a prima, perché
è parecchio più spaziosa. I semimanubri sono sensibilmente più larghi e
più aperti in confronto al vecchio modello e questo, insieme con la rinnovata
posizione di guida, dà sempre l’impressione di essere su una moto
decisamente
più moderna rispetto a prima.
MOTORE
MOTORE Il motore ora ha una cubatura di 998 cc, un basamento simile
a quello della brutale, valvole e alberi a camme derivati da quelli della
F4 312. È diventato molto più dolce nell’erogazione: è regolare sino al
limitatore e non ha più il carattere brusco del 1078 che equipaggiava la
vecchia F4. L’impressione è che abbia perso qualche CV, ma sicuramente
è migliore in pista. Il tiro è ottimo ed il controllo di trazione funziona
bene. La potenza dichiarata è di 187 CV all’albero a 12.900 giri e la
coppia è di 114 Nm a 9.500 giri. I tecnici hanno eliminato il contralbero
antivibrazioni ed introdotto un innovativo comando del cambio, che ha permesso
l’inserimento del sensore di marcia. Grazie a questo si è potuto utilizzare
il controllo elettronico di trazione. Altre modifiche di dettaglio riguardano
la pompa dell’olio, che è stata sostituita con una più leggera, e il nuovo
copro farfallato Mikuni con cornetti ad altezza variabile: si alzano a
10.500 giri.
CICLISTICA
CICLISTICA Le modifiche
più efficaci sulla F4 del 2010 si apprezzano nella ciclistica, che ci ha
sorpresi per le sensazioni che trasmette al pilota. Il telaio è stato
interamente
ridisegnato, comprese le piastre laterali ed il telaietto reggisella: per
ottener questa complessa revisione ogni singolo componente strutturale
del vecchio modello è stato analizzato e riprogettato. Lo stesso vale per
il forcellone, anch’esso tutto nuovo. A Schiranna hanno deciso di sostituire
anche la forcella. Con tutte queste variazioni la ciclistica è migliorata
tantissimo. La frenata è molto potente e modulabile: per raggiungere la
perfezione ci vorrebbe solo un filo di potenza in più.
SU STRADA
SU STRADA Si sente molto il lavoro fatto sulle sospensioni, che
filtrano
molto bene le piccole asperità del terreno, pur rimanendo un po’ dure
sulle grosse sconnessioni. La moto scalda decisamente meno rispetto al
passato e, anche nella guida stradale si apprezza parecchio il lavoro fatto
sull’erogazione. È scomparso quasi del tutto l’effetto on-off, che si
avvertiva sulla precedente versione della F4. La posizione di guida in
strada è piuttosto scomoda, addirittura peggio di quella delle colleghe
giapponesi.
PARTICOLARI CURATI
PARTICOLARI CURATI La F4 è la prima supersportiva ad avere il faro
anteriore allo xeno.
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