Riscaldamento globale, i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, guerre... Ma succede anche qualcosa di bello nel mondo! Che figata per esempio poter girare in pista con una moto che funziona bene, non costa una follia e non richiede la preparazione atletica di un olimpionico in attività!
Siamo a Calafat, pista vicino a Barcellona, e stiamo guidando la Kawasaki Ninja ZX-4RR. È super divertente, una di quelle motorette tipo R7 e Aprilia RS660 di cui un po' si è sentita la mancanza. Come le sue colleghe, o rivali che dir si voglia, lei mette il pilota a proprio agio da subito. È maneggevole, equilibrata, stabile, tutt'altro che estrema come impostazione (la triangolazione è solo vagamente racing). Entri in pista e tempo due curve hai il ginocchio a terra, e da lì in poi godi sempre più di una ciclistica sincera che permette begli angoli di piega e la percorrenza di traiettorie efficaci. Noi la stiamo guidando con gomme stradali purtroppo, quindi non è possibile "spingere" più di tanto. Ma si sente che è una moto adatta a entrare in curva forte e a fare tanta velocità di percorrenza. E, d'altra parte, è proprio quel tipo di guida a essere efficace con questo tipo di potenze. Con poco grip viene naturale forzare un po' di più in staccata e non si riesce a essere fluidi come servirebbe, e questo fa apparire l'assetto un po' soft; in realtà, guidandola con un equipaggiamento corretto, siamo pronti a scommettere che potrebbe esprimersi ancora meglio di quanto già non stia facendo.
Sicuramente riguardo la precisione e la compostezza, magari non in relazione all'abs che interviene abbastanza; ma anche questo punto può essere risolto rimuovendo il fusibile dedicato, e a quel punto ci si può godere al 100% un impianto frenante potente e ben modulabile. La caratteristica principale della Ninjetta è il motore a quattro cilindri, la cui resa è esattamente come ce la si aspetta: spinta debole nei primi due terzi di contagiri (immaginiamo un frequente utilizzo del cambio su strada, per guidare spediti), piacevolemente grintosa agli alti. Onestamente la forza di cui è capace è superiore alle aspettative ed è confezionata in un bell'allungo col contorno di una voce acuta e coinvolgente. Il rettilineo di Calafat non è lunghissimo eppure abbiamo visto sulla strumentazione 210 km/h, senza nemmeno poter mettere la sesta. La risposta al gas è buona, non ottima (c'è un pelo di effetto on-off) e il cambio funziona decisamente bene pur senza essere particolarmente veloce.