Il DCT si basa sulla presenza di due frizioni coassiali (in rosso e in blu nel CAD qui a fianco. Evidenziati negli stessi colori i solenoidi che le attivano e gli ingranaggi del cambio a loro collegati), ognuna attuata in modo indipendente da un circuito elettro-idraulico dedicato, e gestisce autonomamente partenze e cambi marcia. Con cambio tradizionale, questo motore pesa 66,4 kg. Con DCT, il peso è di 74,9 kg. I tecnici Honda sono intervenuti su alcuni aspetti per migliorare la disponibilità di coppia ai regimi bassi e medi. Rispetto all’unità di cui sono dotate le Africa MY23, il rapporto di compressione è maggiore (da 10,1:1 a 10,5:1) e ci sono varie altre novità. I condotti che portano l’aria alla scatola filtro hanno diametro di 35 mm contro i precedenti 29 mm, i cornetti di aspirazione sono più lunghi di 65 mm e i condotti di aspirazione nella testa sono stati ridisegnati per generare flussi più omogenei in camera di scoppio. Nuovi anche i pistoni (più lunghi di 0,4 mm), le bielle (rinforzate) e l’albero motore (ridisegnato). Il silenziatore è stato aggiornato, è più leggero ed efficiente. È stata rimossa la valvola parzializzatrice e la costruzione interna è differente. Più ampio il tubo secondario di uscita, quello inferiore, il cui diametro passa da 25 a 35 mm. Il risultato del tutto è una coppia massima superiore (da 104 a 115 Nm rilevati all’albero) espressa più o meno allo stesso regime (5.300 giri/min anziché 5.250 giri/min). Pressoché invariata la potenza massima rilevata: 100,7 CV contro i precedenti 100,3 CV, sempre a 7.500 giri/min.