di Silvano Di Giovanni
Phillip Island (AUSTRALIA) 28 febbraio 2010 – GARA 1 È Leon Haslam, ventiseienne pilota inglese, su Suzuki GSX R 1000, il vincitore della prima gara del mondiale Superbike. Dopo aver condotto la corsa dal primo all'ultimo giro, si è giocato la vittoria in volata con Michel Fabrizio (Ducati), che insieme con il compagno di squadra Haga, l'aveva seguito come un ombra per tutte le tornate. E' stato un arrivo al fotofinish, con l'inglese che ha prevalso per soli 4 millesimi di secondo. Terzo Haga a 8 decimi.
La gara ha assunto sin dall'inizio una connotazione ben precisa: subito in fuga Leon Haslam, seguito da Fabrizio e da Haga, autore di una partenza a razzo dalla terza fila. Il terzetto si è immediatamente portato ad un passo sostenutissimo, sull' 1'32" basso, e per gli altri, che erano tutti sull'1 e 32" alto, non c'è stato niente da fare. Pochi decimi di distacco, ma che inesorabilmente si sono trasformati in quei cinque - sei secondi, già a metà gara, che hanno messo al riparo i tre da qualsiasi possibile rientro di qualche altro avversario. Alle spalle del trio di testa si è formato un gruppetto comprendente Rea, Biaggi, in brillante rimonta dopo una partenza difficile, Guintoli, Checa, Smrz e Camier, quest’ultimo fino al quindicesimo giro quando un lungo lo ha messo fuori dai giochi. Se le sono date di santa ragione per tutta la gara, soprattutto Rea e Biaggi, sino all'epilogo in cui è prevalso il giovane inglese. L'arrivo in volata del gruppetto dei primi è stato invece da cardiopalma. Haslam ha fatto un piccolissimo errore alla staccata del tornantino in discesa, a due curve dalla fine, e Fabrizio gli si è incollato alla ruota. In uscita dall'ultima curva, il romano ha provato a sfruttare tutte le possibilità offerte dalla scia e proprio sul traguardo si è affiancato ad Haslam. In un primo tempo la vittoria sembrava fosse sua, ma, poi, al controllo del fotofinish, è stata riassegnata ad Haslam, arrivato davanti di soli 4 millesimi. Haga non è mai apparso in grado di battersi per la vittoria, ma a suo discapito va detto che era ancora dolorante per la caduta del warm up, avvenuta perché Xaus lo ha tamponato scagliando ancora una volta la sua BMW nella polvere (quarta caduta qui a Phillip Island nei tre giorni di gara). La caduta ha costretto Xaus a rinunciare alla gara.
È stata una giornata nera per la Yamaha, che ha perso per strada tutti e due i piloti, a causa di una caduta. Ha cominciato Toseland al terzo giro, con un volo spaventoso risoltosi senza conseguenze di rilievo, quando occupava la settima posizione. Stessa sorte al sesto giro per Crutchlow, mentre era quinto in lotta con Rea, è scivolato alla curva 5 a bassissima velocità. Al quarto giro, nella stessa curva è finito per terra anche Vermuelen con la Kawasaki. Così, in soli quattro giri, tutti e due i piloti provenienti dalla MotoGP erano già fuori dai giochi.
Gara 1 ha confermato l'eccellente velocità di punta delle Aprilia, mentre va sottolineata la buona, ma passata inosservata prestazione di Byrne, al di là della classifica d'arrivo. Ancora dolorante per la botta delle prove, ha girato per ben oltre la metà della gara negli stessi tempi dei primissimi ed è stato autore di una brillante rimonta in solitario, dopo un lungo avvenuto al terzo giro.
La gara è stata serratissima, con quattordici piloti racchiusi in 30 secondi di distacco all'arrivo. Di fatto fra il primo e l'ultimo che prende punti parliamo di una differenza media sul giro di circa un secondo, questo a sottolineare l'estrema competitività di tutte le moto in griglia di partenza.