Rally di Tunisia 2009: una tempesta di sabbia ferma la sesta tappa. Coma resta leader
I piloti si sono presentati alla direzione di gara alle 9.00 del mattino, dopo una notte insonne. Avevano finito già tardi di studiare il roadbook, quando, alle 3.00 di notte, il vento forte ha abbattuto la tenda dove stavano dormendo. La sesta tappa doveva essere la seconda parte della maratona. La prima si è disputata il giorno precedente ed è stata durissima: 560 km.
Rally di tunisia 2009: una tempesta di sabbia ferma la sesta tappa. coma resta leader
Oubari (LIBIA) 27 aprile 2009
– I piloti si sono presentati alla direzione di gara alle 9.00 del mattino
circa, dopo una notte insonne. Avevano finito già tardi di studiare il
roadbook del giorno dopo, quando, alle 3.00 di notte, il vento forte ha
abbattuto la tenda dove i partecipanti al rally che unisce la Tunisia alla
Libia stavano dormendo. Si sono dovuti rifugiare nella tenda degli
organizzatori.
Alla seccatura di aver perso ore di sonno si è aggiunta la tempesta di
sabbia che non ha dato segni di abbattimento nel corso della mattina e
che ha costretto i commissari ad annullare la tappa su richiesta dei piloti,
timorosi della scarsa visibilità, tale da impedire di identificare le creste
delle dune. Il due volte vincitore della Dakar e tre volte iridato Marc
Coma ha definito la notte passata come “una delle mie più dure esperienze
nel deserto di tutta la mia carriera”. Ci sono stati anche alcuni piloti
di automobili e moto che, per colpa delle condizioni meteo rovinose della
sera, non sono riusciti a raggiungere il bivacco di Oubari e hanno passato
la notte sotto le stelle. Sono stati recuperati questa mattina
dall’organizzazione
ed è il direttore di gara in persona, Stéphane Clair, che gli ha servito
la colazione con un “servizio in camera” di tutto rispetto. Il
giorno
precedente si è corsa una tappa, la numero cinque, di ben 563 km, prima
parte della “marathon” in cui non è ammessa dal regolamento
l’assistenza
e quindi erano tutti esausti, in più prima di andare a dormire dovevano
occuparsi della manutenzione della moto. L’idea di correre la seconda
parte nel deserto libico in condizioni pessime era inaccettabile, così
si è optato per l’annullamento e la sesta tappa, seconda parte della
marathon,
si è trasformata in un trasferimento tra le due località libiche di Oubari
e Brack. Se fatto cronometrato avrebbe richiesto circa sei ore di tempo,
che con il vento reso tagliente dalla sabbia sarebbero state un massacro.
La settima tappa di domani sarà ancora molto dura, con 410 km di lunghezza,
di cui 397 di speciale cronometrata. Per il momento lo spagnolo Marc Coma
(KTM Repsol) mantiene la testa della classifica con 3’41” di
vantaggio.