In autostrada, facile immaginarlo, la Ace of Spades non si trova proprio a suo agio: con il gas a martello si arriva poco oltre la velocità consentita, accompagnati da un discreto tasso di vibrazioni e frenati da un muro d'aria che preme sul petto. Meglio dunque divagare per strade secondarie, dove le sue doti sono esaltate. Il motore, bicilindrico di 440 cc, con una buona schiena e poco allungo, invoglia a non tirare le marce, ma a tenere la lancetta del contagiri a metà strada tra quota 2.000 (regime a partire dal quale accetta la piena apertura del gas senza sussulti) e 7.000 (oltre non vale la pena insistere: la spinta cala in maniera evidente). La frizione è leggermente brusca nell'attacco e il cambio ha innesti un po' contrastati, ma nulla che intacchi il piacere di guida. Le vibrazioni poi, almeno fino a 6.000 giri/min, sono abbastanza contenute e non inficiano il comfort. Coinvolgente il sound, corposo senza essere fastidioso, emesso dai due silenziatori in acciaio che corrono alti ai lati della moto, esaltandone il carattere da special, ma togliendo spazio alle pedane del passeggero, non montate sull'esemplare in prova. Per il modello di serie, ci promettono in SWM, sono previsti dei collettori più bassi. Anche se è vestita da "cattiva ragazza", tutta nera e sportiva, questa SWM Aces of Spades in realtà conquista con la sua indole tranquilla e fa venir voglia di gite spensierate e scampagnate senza fretta.