La sella è bassa e comoda (per uno, in due si soffre). Un po’ risicato lo spazio per i piedi. Ma parliamo di uno scooter lungo meno di 190 cm e con un passo di 131. Il cruscotto è un TFT a colori molto chiaro e dotato delle informazioni principali, ma non è connesso. La fanaleria è full LED. Tutto sommato, 13,5 CV subito disponibili su un veicolo da 90 kg batteria inclusa regalano un spunto piuttosto buono, soprattutto nei primissimi metri, quando in città è utile partire davanti al traffico. Il 6.0 scatta da 0 a 50 km/h in 5,25 secondi (all’Askoll Es3 ne occorrono 9,3, mentre all’Honda SH125, riferimento della categoria, 4,92). Nell’ambiente urbano, quindi, questo scooter non è mai in difficoltà, neppure nelle salite né lungo i tratti suburbani da 70 km/h, dover tuttavia emerge un leggero “nervosismo” dello scooter, dovuto anche al passo molto contenuto. Nei tratti più congestionati, dove ci si deve destreggiare nel traffico, emergono due difetti, ammorbiditi da dimensioni e peso del veicolo, ma pur sempre presenti: il primo è il raggio di sterzo eccessivo: con 5,23 m è paragonabile a quello dei massicci scooter 400, mentre il concorrente diretto Askoll gira in 3,46 metri. Il secondo è un certo effetto on-off nella parzializzazione dell’acceleratore a bassa velocità. Le sospensioni sono Paioli: all’anteriore c’è una forcella tradizionale, mentre dietro un mono asimmetrico regolabile nel precarico. Filtrano piuttosto bene le piccole imperfezioni dell’asfalto o il pavè “regolare”, mentre vanno in difficoltà su buche e sconnessioni più pronunciate. L’impianto frenante è assistito dalla frenata combinata (non c’è l’ABS) ed è il comparto dove più bisognerà lavorare: anche attaccandosi alle leve non si riescono a spuntare spazi di frenata allineati alla concorrenza. Servono 17,2 metri per fermarsi da 50 km/h; all’Askoll ne occorrono 11,3 e all’Honda SH, ne bastano 9,8. L’SH frena da 90 km/h in 33 metri. All’ME ne servono 30,5 da 70. Il rilevamento da 90 km/h non è stato effettuato perché la velocità massima è inferiore (82 km/h). La ricarica ha richiesto 4,5 ore da zero e può essere effettuata direttamente dallo scooter (c’è un attacco sul passaruota posteriore) o mettendo sotto carica la batteria estraibile. Capitolo autonomia: premesso che l’abbiamo rilevata con le temperature rigide di febbraio, senza risparmiare lo scooter (come facciamo sempre, peraltro), i 51,3 km che abbiamo ottenuto sono il 30% in meno del dichiarato, un po’ troppo. Costi: con il kWh stimato a 0,2 euro e un assorbimento di 3,4 kWh per il “pieno” servono 68 centesimi per oltre 50 km. Ipotizzando 5.000 km/anno, il costo “carburante” sarebbe di 68 euro/anno.