Bisogna dire prima di tutto che la piccola Speed è davvero bella, dal vivo. L’idea di Triumph è di offrire una nuda accessibile nel prezzo, nelle dimensioni e nelle prestazioni che abbia però lo stesso impatto visivo e lo stesso livello di finitura delle sorelle maggiori. Dal punto di vista della resa estetica la missione è senza dubbio riuscita. L’insieme trasmette una bella sensazione di valore e di cura e anche soffermandosi sui dettagli si rimane tutt’altro che delusi. La valutazione resta oltremodo positiva pure parlando del resto, anche perché gli aspetti migliorabili sono pochi e non granché importanti: il meglio di cui è capace il contagiri digitale a barre è offrire una vaga idea del regime, le leve di frizione e freno anteriore non sono regolabili nella distanza dal manubrio, il cambio (per il resto ottimo) ha innesti in scalata un pelo troppo contrastati, le pedane interferiscono con gli stinchi quando si appoggiano i piedi a terra e l’intervento del limitatore di giri del motore è molto deciso a differenza di quanto accade su varie moto recenti, generalmente più dolci nella riduzione della spinta al raggiungimento del regime massimo di rotazione.
La posizione di guida è azzeccata e ben più moderna di quanto lascerebbe intendere lo stile classico. In particolare, il manubrio è piacevolmente alto, largo e vicino al busto a tutto vantaggio della sensazione di padronanza alla guida. La sella è comoda e ad un’altezza da terra alla portata di moltissimi, e ciò nonostante la piega che assumono le gambe è ragionevole anche nel caso di piloti di statura generosa. La vita è snella proprio come ci si aspetta da una monocilindrica e le zone di contatto moto – pilota sono ben modellate.
Il motore ha un bel timbro allo scarico mentre è piuttosto silenzioso a livello di aspirazione, e il risultato è che gli spettatori (i passanti, motociclisti che si trovino dietro la Speed) percepiscono un sound più grintoso di quello che ode il pilota. Frazionamento e cilindrata possono in qualche modo suggerire un’erogazione piena ai bassi e medi e poco incisiva agli alti. In realtà, la Casa ha tenuto in grande considerazione le prestazioni (i valori di coppia e potenza dichiarati sono vicini a quelli della super brillante KTM 390 Duke) e ciò si rispecchia nella capacità del motore di “girare” alto – il limitatore interviene a 9.500 giri/min indicati. Quindi non si parla di un monocilindrico tutto coppia e niente allungo, né di un motore vuoto “sotto” e brillante agli alti. È invece una convincente via di mezzo che, senza picchi di eccellenza, soddisfa a ogni regime assecondando una guida sia rilassata sia grintosa. Tra le tre fasce che generalmente si prendono in esame (basi, medi e alti) quella centrale è forse la meno incisiva, al netto di una valutazione che rimane per lei positiva. Bene anche il tema vibrazioni. Monocilindrico e alti regimi sono di solito un’accoppiata pericolosa in questo senso ed è in effetti vero che nei trasferimenti a velocità sostenuta (oltre i 120 km/h) e quando si “tirano” le marce sono avvertibili. L’aspetto importante è che restano in ogni caso tollerabili e, soprattutto, che nel contesto di ogni altro utilizzo sono di intensità davvero ridotta in relazione alla tipologia di motore. Segnaliamo poi la risposta al gas dolce e precisa. Solo nei chiudi – apri a bassissima velocità c’è un certo effetto “singhiozzo” che però crediamo legato a un minimo gioco della trasmissione. La frizione è promossa sia modulabilità sia per sforzo richiesto alla leva. E bene i sistemi elettronici di supporto alla guida: il controllo di trazione è rapido negli interventi e l’ABS dà segno della sua presenza solo quando realmente necessario.
Alla guida, la Speed risulta piacevolmente leggera e maneggevole confermando la sensazione di peso ridotto che si sperimenta nelle manovre a motore spento, durante le quali si apprezza anche l’ottimo raggio di sterzata. Entra in curva e cambia di direzione con rapidità ed è allo stesso tempo neutra, precisa, stabile e rassicurante. I freni hanno buona potenza e modulabilità e le sospensioni hanno una taratura ben bilanciata tra sostegno e comfort. Le gomme di primo equipaggiamento sono performanti. Risultato del tutto, una moto pratica, divertente e ben più dinamica di quanto suggerito dal suo look classico: agile nel traffico, guizzante nello stretto e convincente sul veloce, nonché piacevole anche dove l’asfalto è imperfetto.