"Prendete quello che vi serve per due notti fuori, ficcatelo nelle borse e andiamo". È mattina presto. Siamo a due ore da Cape Town, in Sudafrica. Ci troviamo qui per guidare la Norden 901 Expedition, versione (ancora più) adventure della Norden 901. "Vogliamo sia una vera avventura. Dormiremo in campeggio. Il percorso è lungo e più che altro offroad. Ha piovuto molto. Troveremo fango ma anche polvere, pietraie, sterratoni veloci".
Premiamo il bottone dell'avanzamento veloce. Il tour è finito. Portare un completo tecnico chiaro non è stata una buona idea. Pare di essere appena usciti da una manche di cross corsa nel fango. Abbiamo sabbia e polvere pure in bocca. Più importante, però, è parlare di Lei, la moto. Oggi come oggi, di fronte alle immagini promozionali delle varie bicilindriche immerse in scenari da favola, e impegnate in derapate pazzesche, è lecito se non fisiologico domandarsi quanto siano davvero adeguate a quel tipo di utilizzo e quanto, invece, le Case cerchino di far leva sulla nostra voglia di evasione. Nel caso della Expedition, possiamo dire dopo questo test che l'appellativo "adventure" è meritato. Prima di tutto perché su strada è confortevole e piacevole - in realtà è proprio divertente. Ripara abbastanza bene dall'aria (benissimo le gambe e il busto; a 130 all'ora rimangono un po' esposte le spalle), vibra in modo avvertibile ma non fastidioso e ha una triangolazione che restituisce una piacevole sensazione di controllo. Tra le curve è super: la ciclistica è precisa e mette voglia di "mordere" le curve, le sospensioni sono molto confortevoli eppure mai cedevoli, la meneggevolezza è buona, i freni sono potenti.
Il motore poi è un gran bel twin. Le sue prestazioni sono in linea con cilindrata e categoria, quindi soddisfacenti senza mai sfociare nell'esuberanza; si parla comunque di una coppia generosa a ogni regime e di una gratificante rapidità a guadagnare giri, caratteristiche che hanno come effetto accelerazioni vigorose e coinvolgenti - e una certa proponsione ad assecondare pulsioni "maleducate". La frizione, da parte sua, è morbida e il cambio preciso e contrastato il giusto negli innesti. È una moto, questo va detto, che ci ha dato l'impressione di trasmettere un certo calore alle gambe del pilota. Per completezza dobbiamo aggiungere che, in effetti, in alcuni momenti del nostro tour (quelli dove abbiamo notato maggiormente questo aspetto), la temperatura dell'aria era tra tiepida e calda.
Ciò che rende la Expedition una incredibile compagna di avventure è naturalmente - e soprattutto - il... lato sporco della medaglia. Quanto di buono mostra su asfalto è completato, in offroad, da una convincente capacità di cavarsela ovunque. Riconosciamo a Husqvarna il merito di non aver preparato un percorso "ad hoc" per lei e, invece, di avercela fatta guidare sui terreni più diversi, alcuni dei quali tipicamente svantaggiosi per moto tendenzialmente grosse, pesanti e dotate di gomme poco tassellate (di serie ci sono le ottime Pirelli Scorpion Rally STR). Parliamo di fondi fangosi, di sabbia. E in effetti ci sono stati momenti dove avremmo voluto ora un po' meno peso sull'avantreno, ora un manubrio più alto, ora un po' più trazione. La verità è che ogni moto ha situazioni che la esaltano e altre che evidenziano delle ombre. In questo caso, avendo avuto l'occasione di guidare la Expedition pressoché ovunque, conta il quadro complessivo. Che è il seguente. Pur non essendo il vostro tester un manico dell'offroad, siamo riusciti a fare salite "rotte" e sassose; a superare dei gradini mica male; abbiamo guidato su discesoni viscidi e trattenuto il fiato sulla sabbia molle; ci siamo sparati a velocità autostradale su sterratoni mezzi scassati. Siamo pure caduti un paio di volte, appoggiando la moto a terra in modo certamente indelicato: nemmeno una leva rotta. Per questo diciamo che la definizione "adventure" o "explorer" o comunque si chiami la categoria nella quale incasellarla, è meritata. Nel dettaglio, in fuoristrada ci sono piaciute molto le sospensioni, mai in crisi nonostante alcune manovre incaute (esempio: infilarsi in canali trasversali alla direzione a velocità non raccomandabili).
La posizione di guida è nel complesso soddisfacente. Probabilmente un manubrio un po' più alto garantirebbe maggior relax; così com'è, però, permette ai manici di avere un superiore controllo in curva, ed è azzeccato per la guida su asfalto. La risposta al gas è dolce e l'elettronica lavora bene, con un ABS attento eppure mai invasivo e un controllo di trazione molto elastico (pronto all'intervento o assai permissivo). La frizione ha mantenuto nelle situazioni più stressanti costanza e modulabilità. La potenza frenante, oltre che elevata, è ben dosabile.