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02 December 2010

Ostia Antica, lido di Ostia: il mare capitolino e l’altra storia di Roma visti in moto

Partendo da Roma si arriva al borgo di Ostia Antica. Si prosegue sino all’Ostia del Dopoguerra e al litorale, per poi raggiungere il borgo medioevale di Pratica di mare.

VIA OSTIENSE

VIA OSTIENSE Pensi a Roma e ti viene in mente la Roma Imperiale, quella dei Fori e del Colosseo. Oppure la Roma Rinascimentale, quella dei papi: le infinite testimonianze artistiche di una città scrigno di quanto di meglio l’uomo abbia saputo produrre in uno dei suoi periodi più creativi. O anche la Roma di oggi, che tra luci ed ombre tenta di interpretare il ruolo di grande capitale europea, multietnica, teatro di manifestazioni culturali di grande richiamo. Accanto a tutte queste “Rome” se ne trova un’altra, a cui difficilmente si pensa, che pure riveste una sua importanza: Roma marittima, rivolta verso quello che un tempo era il Mare Nostrum e che ancora oggi, persa la sua centralità, continua ad essere l’elemento unificatore di tanti popoli e culture. Al motociclista che in una soleggiata domenica mattina voglia ripercorre in una manciata di km un viaggio nel tempo di un paio di migliaia di anni, non resta che imboccare la via Ostiense e raggiungere la prima tappa del tour: Ostia Antica.

OSTIA ANTICA

OSTIA ANTICA Questo piccolo borgo - oggi circondato da una nebulosa suburbana in perenne espansione - sorge accanto a quello che in epoca romana fu un importantissimo centro dal punto di vista logistico e militare, porta del Tirreno, per molti secoli via di comunicazione fondamentale. La prima sorpresa è proprio questa: sebbene il mare sia oggi distante circa 4 km, in epoca romana Ostia Antica si trovava sulla costa, in corrispondenza della foce del Tevere: la striscia di terra sulla quale sorge l’attuale Ostia Lido si formò nel corso dei secoli, coi detriti del fiume. Agli inizi dell’Impero, con l’aumento del traffico delle merci in direzione della capitale, si avvertì la necessità di creare sul litorale ostiense un porto. L’opera fu iniziata da Claudio, nei pressi dell’attuale aeroporto di Fiumicino, e più tardi ampliato da Traiano. Ostia divenne in breve il centro di smistamento dei beni commerciali diretti a Roma, crescendo in ricchezza e prestigio. Il suo ruolo di raccordo tra la capitale e le principali vie di comunicazione verso il resto del mondo antico ne fece una città cosmopolita, crocevia di razze e culture differenti.

OSTIA ANTICA: SCAVI

OSTIA ANTICA: SCAVI Una visita agli scavi di Ostia Antica, per quanto superficiale, consente di apprezzare la complessa struttura della città, in cui sono presenti tutti gli elementi urbanistici propri della tradizione romana - il foro, il Capitolium (grandioso tempio dedicato a Giove, Giunone e Minerva), le terme, uno splendido teatro - accanto alle infrastrutture tipiche di una città portuale.

OSTIA LIDO: LUNGOMARE

OSTIA LIDO: LUNGOMARE Abbandonato a malincuore lo straordinario sito archeologico di Ostia Antica, imbocchiamo la Via dei Romagnoli e, raggiunto il lungomare di Ostia Lido, lo percorriamo verso destra fino a raggiungere il nuovo porto turistico di Roma. Costruito di recente (il completamento dei lavori risale al 2004), quest’opera si poneva l’ambizioso obiettivo di restituire alla Città Eterna un affaccio sul mare. Della grandezza del passato è rimasto ben poco: il nuovo porto non è studiato per gestire commerci o campagne militari ma, più modestamente, a beneficio dei facoltosi diportisti romani. L’infrastruttura, comunque, si presenta imponente, anche se di aspetto poco “marinaresco”. L’impressione, piuttosto, è quella di trovarsi all’interno di una specie di gigantesco centro commerciale. Alla realizzazione del progetto va, comunque, riconosciuto il merito di aver strappato al degrado la parte più esterna di Ostia Ponente, più nota come Nuova Ostia. Edificata negli anni 70 tra scempi edilizi e ghettizzazioni, resa tristemente famosa da film come “Amore tossico”, Nuova Ostia sta conoscendo oggi la sua primavera. Il nuovo lungomare, con il bel marciapiede, le palme, le panchine, le capannine-bar, sta diventando il luogo d’elezione delle passeggiate degli ostiensi, scalzando dalle preferenze la più quotata frazione di Levante.

SULLE ORME DI MORETTI

SULLE ORME DI MORETTI Intendiamoci: molto resta da fare e il degrado è sempre in agguato, nascosto dietro l’angolo. Lo scopriamo percorrendo la strada che porta all’idroscalo, sulle orme di Moretti e del suo mitico Vespone in “Caro Diario”. Dopo poche centinaia di metri, sulla sinistra, incontriamo il monumento dedicato a Pasolini, nel luogo in cui fu assassinato. Per decenni affogato tra rifiuti ed erbacce, finalmente, in occasione del trentennale della scomparsa dello scrittore, la statua ha conquistato una cornice più consona, con la costruzione di un piccolo parcomemoriale. Poco lontano, inaccessibile e circondata da un campo incolto, la pregevole Tor S. Michele, edificio a pianta ottagonale, che sembra sia nato da un progetto di Michelangelo Buonarroti. Proseguiamo lungo la strada stretta e rettilinea, costeggiata da abitazioni decrepite e capannoni industriali. La sensazione è quella di lasciarsi la città alle spalle per entrare in una dimensione completamente diversa.

OSTIA FUORI DAL TEMPO

OSTIA FUORI DAL TEMPO Il capolinea della corsa non è altro che uno slargo infangato, circondato da una piccola bidonville: baracche fatiscenti e cumuli di detriti di vario genere. Alle spalle, nel punto in cui il Tevere sfocia nel mare, i relitti di alcune palafitte per la pesca con la bilancia. Un branco di cani randagi pascola tra i rifiuti, pronto ad abbaiare furiosamente contro chiunque sopraggiunga. Uno spettacolo che non ti aspetteresti di trovare a due passi dalla Capitale, una rappresentazione fuori dal tempo di quella periferia romana “eccessiva impura e ingenua”, come la definiva lo stesso Pasolini, che da queste parti trovava l’ispirazione, prima ancora che la morte.

OSTIA LIDO: CENTRO STORICO

OSTIA LIDO: CENTRO STORICO Ripercorriamo il lungomare in senso opposto, fino al centro storico di Ostia Lido, raccolto intorno a Piazza Anco Marzio. Facciamo una doverosa sosta al bar pasticceria Paglia, che dagli anni Trenta sforna la specialità della casa: krapfen caldi “uso Firenze”, scaricati a getto continuo sul bancone da un minuscolo dirigibile filoguidato. Dopo una passeggiata sul pontile, riprendiamo il lungomare in direzione di Torvajanica. Il lungomare di Ostia “Levante” è brutto e cementificato: una sfilza di stabilimenti balneari, che celano il mare allo sguardo.

POETICA STRADA COSTIERA

POETICA STRADA COSTIERA Superata la Rotonda, abituale luogo d’appuntamento dei motociclisti domenicali, inizia la strada litoranea. Quella che a luglio ed agosto non è altro che un infuocato parcheggio per i forzati della tintarella, fuori stagione torna ad essere una poetica strada costiera, stretta tra la macchia mediterranea e il mare. Subito dopo la “Tenuta del Presidente”, inaccessibile e sorvegliatissima, inizia la successione di quelli che i romani chiamano “i cancelli”: spiagge libere attrezzate per la balneazione ma prive di strutture in cemento. D’inverno alcuni degli accessi restano aperti, ed è possibile percorrere in moto i sentieri sterrati che costeggiano dal lato del mare la Litoranea.

DISTESA DI CAPOCOTTA

DISTESA DI CAPOCOTTA Dopo l’ottavo e ultimo cancello comincia la distesa di Capocotta, splendida oasi naturalistica, oltre che luogo di trasgressione estiva, prediletto dagli amanti dell’abbronzatura integrale. Qui la spiaggia è caratterizzata da imponenti dune sabbiose, coperte da una vegetazione tenace che, in certi periodi dell’anno, dà luogo a spettacolari fioriture.

PRATICA DI MARE

PRATICA DI MARE Poco prima di Torvajanica, svoltiamo a sinistra, in direzione di Pratica di Mare. Costeggiamo l’aeroporto militare, quindi, al primo bivio, prendiamo a destra, verso Pomezia. Sono sufficienti pochi km di una strada tortuosa, che costeggia campi coltivati e tratti di macchia, per proiettarci in un’atmosfera ancora diversa. C’imbattiamo nel borgo di Pratica di Mare, sorto in epoca medievale sulle rovine di quell’antica Lavinium che, secondo la leggenda, fu fondata da Enea. La struttura del borgo raggiunse un assetto definitivo in epoca rinascimentale, probabilmente ad opera dei Benedettini, che ne fecero un villaggio autosufficiente racchiuso all’interno di mura imponenti. Attraversando l’arco in pietra che ne costituisce l’ingresso, ancora oggi si ha la sensazione di accedere ad un ambiente quieto e protetto, una piccola oasi di tranquillità fuori dal tempo. L’incanto dura lo spazio di una breve visita. Poi si risale in sella per tornare verso la Capitale, imboccando la Pontina, perennemente trafficata.

BLOC NOTES

BLOC NOTES

 

INFORMAZIONI

 

Scavi di Ostia Antica Viale dei Romagnoli, 717 - tel. 06-56358099 Prezzo del biglietto 4 euro Chiuso tutti i lunedì e nei giorni 1° gennaio, 1° maggio, 25 dicembre. Orario annuale:

Gennaio e febbraio : 8.30 - 16.00, uscita del pubblico entro le 17.00.

Marzo: 8.30-17.00, uscita del pubblico entro le 18.00.

Dall’entrata in vigore dell’ora legale (ultima domenica di marzo) alla fine dell’ora legale (ultima domenica di ottobre): 8.30-18.00, uscita del pubblico entro le 19.30.

Dall’ultima domenica di ottobre alla fine di ottobre: 8.30-17.00, uscita del pubblico entro le 18.00.

Novembre e dicembre: 8.30-16.00, uscita del pubblico entro le 17.00.

 

MANGIARE

 

A Ostia non mancano buoni ristoranti di pesce, spesso ospitati all’interno degli stabilimenti balneari storici: la Vecchia pineta, lo Sporting beach, Peppino a mare. Noi vogliamo segnalare un piccolo ristorante, a due passi dal pontile, di cui abbiamo apprezzato il buon rapporto qualità/prezzo: L’oro di Napoli, via Rutilio Namanziano 13, Tel. 06-5690900, consigliato sia per la pizza che per semplici piatti di pesce.

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