Queste le parole del responsabile tecnico di Officine in progress, Andrea Saccucci: “È difficile immaginare che sotto la pelle di un veicolo da corsa si nascondono decine e decine di cavi che collegano centraline elettroniche e sensori di ogni tipo. In Formula 1 ad esempio si acquisiscono oltre un migliaio di parametri con tempi di campionamento che vanno da una lettura al secondo ad oltre 100.000 letture al secondo. Padroneggiare la telemetria non è facile, quindi telemetristi si diventa affrontando un percorso formativo mirato. L’insieme di dati, la sua complessità, la frenesia con la quale arrivano, la capacità di reagire alle difficoltà che man mano si presentano, fanno sì che ci sia un vero e proprio percorso per diventare un addetto all’analisi dei dati. Grazie a questa attività è possibile comprendere e migliorare il comportamento dinamico del veicolo, del motore, del pilota in quei punti dove i “classici” dati strumentali usati fino ad oggi non riescono ad arrivare. Ora è possibile trasformare i dati in informazioni”.
Daniele Parravano, del Team Parravano Corse (dagli anni Novanta sempre su pista con moto e kart) si è espresso così riguardo al corso: “Dove non arriva l’orecchio, l’elettronica insegna tanto. Da un mese stiamo lavorando su questo progetto e grazie alla telemetria ho riscontrato tempi migliori sul mio kart, il motore agisce brillantemente con la ciclistica giusta. Tecnicamente anche il pilota riesce a comprendere prima i propri limiti”.