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Nuova Yamaha XSR900: come va, pregi e difetti. Il video

La Yamaha XSR900 2022 si presenta sempre ispirata agli anni ‘80 nelle linee, ma si evolve profondamente dal punto di vista tecnico, ciclistico ed elettronico. Rispetto alla versione precedente il telaio è nuovo, il motore più potente e la dotazione di serie più ricca. Ecco le prime impressioni di guida, con i pregi e i difetti della moto

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È arrivato il momento di salire in sella alla nuova Yamaha XSR900, ma prima, ripassiamo un attimo le sue caratteristiche principali. Per il 2022 la XSR900 è spinta sempre da un motore CP3, ma più potente e di cilindrata superiore: 889 cc. Le numerose modifiche apportate consentono un aumento di potenza di 4 CV (ora 119 CV a 10.000 giri/min.), mentre la coppia aumenta fino a 93,0 Nm a 7.000 giri/min. Ritroviamo poi anche il telaio Deltabox a diamante in alluminio della MT-09, abbinato ad una forcella a steli rovesciati da 41 mm, completamente regolabile, e ad un monoammortizzatore regolabile nel precarico molla e in estensione. Cambia rispetto alla naked, invece, il forcellone, più lungo (è quello della Tracer 9), studiato per migliorare la stabilità della moto. Tra le novità troviamo poi la nuova pompa radiale Brembo, cerchi più leggeri, e una dotazione di serie più ricca, con elettronica evoluta e una nuova strumentazione a colori da 3,5”.

Inossidabile lo stile, che riprende quello delle moto da corsa del passato, caratterizzato dal grande faro tondo anteriore a LED. Sfruttano la stessa tecnologia anche gli indicatori di direzione e il faro posteriore, nascosto sotto alla bombatura della sella. Dal punto di vista del look troviamo poi tappi forcella lavorati e logo XSR in alluminio, comandi a pedale forgiati, serbatoi dei freni neri e specchietti retrovisori alle estremità del manubrio.

Ma per tutte le caratteristiche tecniche della moto vi rimandiamo al nostro articolo di presentazione, ora è il momento di salire in sella. Qui sopra trovate il video della prova, nelle pagine successive le prime impressioni di guida, con i pregi e i difetti della moto, e il prezzo.

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Iniziamo con due parole sull’aspetto: le finiture, rispetto alla MT-09, sono di qualità superiore. Inoltre, anche i componenti dal look moderno, ereditati dalla sorella, vengono mascherati bene. Si ha così la sensazione di avere a che fare con un prodotto “premium”, sembra quasi una special artigianale. Un esempio su tutti, la piccola targhetta sulla piastra di sterzo che riporta il nome del modello. Non male, considerando che abbiamo a che fare con una moto il cui prezzo supera di poco i 10.000 euro.

Alla guida potremmo dirvi che sotto vari aspetti ricorda la MT-09, quindi come va? Benissimo! L'aspetto che forse più di ogni altra stupisce è il motore. Il tre cilindri di 890 cc è forse uno dei propulsori stradali più gustosi del mercato. Ha tutto. E ne ha tanto. Riprendere in sesta da 35 km/h? Lo fa senza un sussulto e con una spinta fluida e corposa. Macinare chilometri di misto con la quarta inserita? Nessun problema, ci sono medi regimi che fiondano fuori dalle curve. Accelerazioni brucianti? La “castagna” che c’è agli alti non lascia indifferente nemmeno chi arriva da una “mille”. Non fatevi ingannare dall’aspetto pacato della moto: le prestazioni che sa offrire sono adatte a motociclisti esigenti. Volete divertirvi? Mettete il “mode 2”, quello secondo noi più equilibrato, tenete il motore sopra i 6.500 giri/min e otterrete in cambio tutta l’adrenalina che cercate. Tra l’altro il motore ha un sound molto coinvolgente, cupo, e il quickshifter funziona fluido e senza impuntamenti. Il traction control, che è di tipo cornering e quindi sensibile agli angoli di piega, interviene solo quando si sta esagerando veramente con il gas, e lo fa in modo fluido. E poi, il lift control è disinseribilie... ci siamo capiti.

È poi ben avvertibile il lavoro delle sospensioni. I trasferimenti di carico sono leggermente superiori a quelli di una naked superprestazionale, ma con la XSR si può dar dentro con i (buonissimi) freni e il gas ricevendo reazioni prevedibili e movimenti piuttosto controllati. Nelle percorrenze veloci c’è forse anche qualcosa in più in termini di compostezza rispetto alla sorella nuda. È una moto equilibrata e godibile in un vasto range di velocità, dal tornante, dove volta con grande leggerezza e disinvoltura, alla piegona da ginocchio a terra a tutto gas, che accetta con entusiasmo. In una parola potremmo dire che è la guida è ”rotonda”. Solo il comportamento del monoammortizzatore ci è sembrato troppo secco sugli avallamenti ripetuti.

Non c’è quella sensazione di peso e di ingombri che può mettere a disagio. Vita stretta, reattività nel rispondere ai comandi, equilibrio nei movimenti. La XSR900 è una moto con la quale è facile entrare in confidenza. Cambia la posizione di guida rispetto alla MT-09. La sella più bassa (810 mm dal suolo, invece di 825) e arretrata e il manubrio più vicino al busto invitano a una postura più inserita nella moto, con il peso al centro, spazio a sufficienza per le gambe e un manubrio da afferrare inclinando il busto in avanti quel tanto che basta per sentirsi pronti a “mordere” le curve, senza essere però in una posizione che risulti scomoda. Solo la sella, che dall’aspetto sembra morbidona, in realtà è più dura di quanto possa sembrare e inizia a indolenzire il fondoschiena dopo qualche chilometro. E poi ci sono un po’ di vibrazioni di troppo. Iniziano verso i 4.500- 5.000 giri/min. sulle pedane, per poi con il salire dei giri arrivare al manubrio. Questi sono gli unici difetti, se così vogliamo chiamarli, che abbiamo riscontrato. Concludendo possiamo dire che la nuova XSR900 mixa sapientemente facilità d’uso e un grande potenziale (tradotto divertimento), sapientemente camuffati in un tranquillo abito anni ’80. Ma dategli del gas e lei saprà mettervi un grande sorriso in volto.

Troverete il test completo, con interviste e approfondimenti, su Motociclismo di giugno, in edicola tra pochi giorni.

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La XSR900 2022 è disponibile in due colorazioni: Legend Blue, con forcella e ruote color oro, o Midnight Black, con accenti rossi, forcella e comandi neri. La nuova Yamaha è già in vendita, ad un prezzo di 10.749 euro c.i.m.

Il prezzo presente in questo articolo è indicato con la formula "chiavi in mano", comprensivo di "messa in strada", che Motociclismo quantifica in 250 euro.

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