Come scritto nella sezione dedicata alla descrizione delle novità tecniche, questa V4 S Grand Tour cambia poco nella sostanza rispetto alla V4 S che già conosciamo e apprezziamo. In effetti, guidandola si ritrova la stessa, splendida globetrotter. La modifica tecnica nella teoria più promettente nell’ambito di un possibile miglioramento delle doti dinamiche è rappresentata dai nuovi riser, sprovvisti di silent block al contrario di quelli in uso finora. Dovrebbero rendere più diretta la reazione dello sterzo alle forze applicate al manubrio, ovvero migliorare la sensazione di precisione offerta dall’avantreno. Quello che possiamo dire a riguardo è che, naturalmente, non dubitiamo ci sia in questo senso un passo in avanti. Altresì, non si tratta di certo di un cambio radicale: il nostro ricordo della Multi è quello di una moto fantastica tra le curve, anche in tema di precisione e feeling dello sterzo, e di questa versione si può dire esattamente lo stesso. L’effetto collaterale del collegamento rigido del manubrio al telaio è che vengono trasmesse alle mani del pilota vibrazioni più intense. Anche qui, una considerazione senza dubbio vera sul piano teorico che poco effetto ha su quello pratico. Forse, chi ha una particolare sensibilità per questo aspetto noterà un lieve aumento del disturbo; per quanto ci riguarda, la V4 era e rimane tra le moto che, globalmente, vibrano poco.
Tra le novità introdotte sulla Grand Tour figurano convogliatori d’aria provvisti di paratie scorrevoli per interrompere a comando il flusso. Questi convogliatori sono stati pensati e sviluppati per allontanare dalle gambe del pilota l’aria scaldata dal motore. Il rovescio della medaglia è che se l’aria convogliata è molto fredda le gambe del nostro, va da sé, ne risentono. Indirizzano, si è visto, anche l’acqua piovana. Da qui la decisione di introdurre la possibilità di sospendere temporaneamente il loro funzionamento. In autostrada, utilizzando il comando meccanico di blocco si avverte una riduzione dell’aria incanalata verso le gambe. Se la Multi è stata progettata con una certa attenzione riguardo il tema di allontanare dal pilota l’aria riscaldata dal motore è perché, in effetti, scalda sensibilmente. Tant’è che ai convogliatori di cui sopra, presenti fin dal lancio, sono state ora aggiunte delle paratie nella zona della sella. Vale anche per questa novità il discorso fatto poco fa. Immaginiamo che la loro efficacia sia in qualche modo misurabile. Altro però è dire che abbiano ribaltato la situazione. Procedere in coda o a bassa velocità con la Multi durante una giornata estiva significa (ancora) dover sopportare una gran caldo tra le gambe.
Per il resto vale per la Grand Tour quanto detto in ogni altra occasione in cui abbiamo guidato una Multi V4 S, ovvero che è una globetrotter valida, performante e coinvolgente. Nei trasferimenti si fa apprezzare per l’ottima protezione aerodinamica, per la stabilità e per la presenza del comodissimo cruise control adattivo. La triangolazione sella-pedane-manubrio, inoltre, risulta rilassante senza per questo essere inefficace dove c’è “da guidare” – tutt’altro! E tra le curve è un fulmine. Da un lato c’è questo motore regolare, pieno e super grintoso, oltretutto dotato di un gran bel carattere (ai bassi pulsa quasi come un twin, agli alti urla come avesse il demonio in corpo). Dall’altro c’è la migliore tra le ciclistiche di questa categoria. Per essere la motona che è, la Multi è insospettabilmente rapida nei cambi di direzione (merito anche dell’albero motore controrotante) e allo stesso tempo precisa e aggrappata a terra. Notevole la sua capacità di curvare “stretta”. Ha ottime sospensioni semiattive che contribuiscono a renderla composta dove il fondo stradale è in buone condizioni e che digeriscono benissimo le asperità, facendo sì che il divertimento continui dov’è sconnesso. Eccellenti i freni. È anche molto comoda (di nuovo, benissimo le sospensioni e bene anche la sella) e piacevolmente evoluta. Il cambio elettronico bidirezionale è veloce e preciso, la risposta al gas inappuntabile; i vari sistemi elettronici, infine, possono sedare la sua grinta o esaltarla, assecondando di fatto qualunque mood e/o esperienza di guida.