Caro Christian e caro Francesco, la vostra visione, diametralmente opposta rispetto alla medesima questione, ci conferma che un prodotto di successo, nell’ambito di una passione grande come la nostra, o lo ami o lo odi. Vale lo stesso per tutte le grandi passioni, come per esempio il calcio o i GP: più una squadra o più un pilota è vincente, più divide il pubblico. Immaginiamo un motociclista mosso da intenzioni d’acquisto che si presenta di fronte a un concessionario dove è esposta, fra le altre, una GS nuova fiammante. Magari quell’appassionato esclude categoricamente di acquistarla per il semplice fatto che “io una roba da modaioli mica me la porto a casa”. Questa è una scelta legittima (e di pancia) del consumatore finale.
Ma noi “del settore” dobbiamo mantenere un approccio necessariamente laico rispetto a ogni prodotto che abbiamo di fronte. Ed essere al di sopra delle parti significa anche dire cose “sgradite” ad alcuni dei nostri lettori, e cioè che la GS è una delle moto più diffuse, malgrado il prezzo, forse perché oggi è una delle più equilibrate. Essere indipendenti significa anche usare come “cavia” la GS che trovate nella comparativa valigie (la trovate qui e nelle foto sotto). Questa scelta attirerà nuove critiche? Probabile. Ma se la GS è la maxiendurona per la quale sono disponibili (di gran lunga) più accessori aftermarket di questo tipo, perché mai dovremmo privare il nostro lettore di un’informazione così completa? O perché mai dovremmo impedire a un costruttore di partecipare a questa prova usando, al posto della BMW, una moto per la quale non ha un prodotto specifico?