Statistiche web

“La Cina attacca, gli occidentali si ritirano!”

Un lettore ci scrive per esprimere il suo punto di vista in merito alle nuove Aziende cinesi che stanno entrando nel nostro mercato. Secondo lui, se loro sono forti è colpa nostra, che siamo andati a casa loro ad impiantare fabbriche. Ecco il nostro punto di vista

1/32

1 di 2

Caro direttore, dopo avere letto l’editoriale di dicembre, sorgono spontanee alcune riflessioni. Che la Cina sia sempre più forte, a livello economico, è risaputo già da tempo. Sono loro, ora, ad avere i capitali da investire, che gli permettono di rivolgersi a fornitori di un certo livello, creando di conseguenza nuovi prodotti come la CFMOTO 800NK.

Di che cosa ci dobbiamo meravigliare? Se loro sono forti è colpa nostra, che siamo andati a casa loro ad impiantare fabbriche. Quest’anno a Eicma, effettivamente, la loro presenza era molto forte. L’assenza di BMW, KTM, MV e Harley ha tolto una bella fetta di presenze. Perché non c’erano? È su questo che bisogna riflettere. In questo modo, peraltro, il Salone di Milano rischia di sparire.

Stefano Biagini - Cadelbosco S. (RE)

Caro Stefano, è possibile che il Covid abbia dato la mazzata finale ai Saloni dell’auto, che a onor del vero erano già in profonda crisi. Lato nostro, complice la passione dei motociclisti e il rapporto spesso “fisico” che hanno con la moto, le cose vanno diversamente, come peraltro dimostrano proprio i numeri da pre-pandemia di Eicma: quasi mezzo milione di visitatori nonostante importanti defezioni, anche se a questo proposito ci risultano ravvedimenti all’orizzonte.

Certo è che i cinesi hanno approfittato dello spazio lasciato libero dall’industria Occidentale per mostrarsi e per accreditarsi presso un pubblico qualificato come il nostro. Ma non è solo lo spazio alle Fiere che stiamo consegnando loro. La verità è che le varie CFMOTO, Voge o Zontes si stanno espandendo a macchia d’olio anche sul nostro mercato. Occorrerà combatterle con le armi della qualità e della tecnologia, anche se pagheremo dazio per aver insegnato tanto a tutte loro delocalizzando la nostra produzione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA