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"Mappe e controlli servono solo a voi tester"

Un lettore ci scrive della propria idea in merito ai controlli elettronici presenti sulle moto odierne, sostenendo che essi servano davvero solo a tester professionisti. Ecco la nostra risposta a riguardo

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Caro direttore, sono un motociclista della generazione boomer (un vecchio rispetto a tutti voi) e ho una certa esperienza motociclistica. Vi scrivo per chiedervi a cosa servono i vari settaggi della potenza del motore e della trazione, oggi tanto di moda? La loro funzione la conosco, ma a cosa servano ed a chi, non molto. Certo, ai vostri tester che penso viaggino costantemente a “manetta” tutta aperta o tutta chiusa indubbiamente serviranno, ma a tutti gli altri motociclisti? Tutte le ultime moto da me possedute ne erano dotate, le mie prime moto invece non li avevano, ma erano dotate di un settaggio, anzi due: la manopola del gas e il cervello di chi la azionava! Mi chiedo, ma quanti motociclisti entrano in curva scalando le marce per avere la massima potenza in uscita, spalancando poi il gas a metà curva, fiduciosi che il controllo di trazione entri in funzione al momento opportuno, oppure con strada bagnata aprono allegramente il gas, tanto hanno selezionato la modalità “rain”? Non sarebbe meglio, anche se meno remunerativo, cercare di risolvere quei problemi come da voi rilevati di “leggero on-off”, oppure l’irregolare funzionamento al regime costante di 2.000 giri/min, come successo con tutte le mie moto (escluse quelle a carburatore)?

Claudio Frontini – email

Caro Claudio, i nostri tester non sono degli angioletti, ma rispettano il codice della strada e provano le moto adottando uno stile di guida consono alla destinazione d’uso delle stesse: fatto salvo dunque per hypernaked o maxisportive in pista, non guidano nel modo che descrivi. Tornando al cuore della tua lettera, siamo d’accordo a metà. Le mappe motore a noi per primi appaiono spesso come vezzi del marketing poco utili alla guida, dato che la mappa standard è quasi sempre la migliore in ogni condizione, rendendo di fatto quasi superflue le altre, che alle volte, magari in configurazione Sport, rischiano di accentuare l’effetto on-off di cui giustamente parli. Discorso totalmente diverso va invece fatto per il controllo di trazione: se si parla di una moto evoluta, e se il pilota lo tara nel modo adeguato al proprio stile di guida, questo dispositivo entra in funzione con prontezza e con dolcezza senza risultare invasivo. E a meno che uno non guidi meglio di Marc Marquez (ma anche lui, checché se ne dica, non vi rinuncia), il controllo di trazione può rivelarsi decisivo quanto l’ABS per aumentare esponenzialmente la sicurezza di guida, senza inficiarne il piacere.

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