MV Agusta ha una delle più straordinarie storie sportive (37 titoli mondiali conquistati), ma è anche un’azienda che ha sempre avuto un percorso industriale molto travagliato. Con l’ingresso per il 25,1% nel suo capitale, KTM la aiuterà sicuramente nella distribuzione delle moto e nella gestione delle forniture, subentrando nell’ufficio acquisti. Di qui a pochi mesi è verosimile che KTM acquisisca il restante 75%.
Quello che nessuno auspica è che a MV tocchi il destino di Husqvarna e GASGAS, trasferite a Mattighofen con delle gamme “gemelle” rispetto a KTM. Peggio ancora sarebbe fare la fine di Husaberg, “giustiziata” nel 2014 dopo l’arrivo di Husqvarna nel Pierer Mobility Group.
Data però la lungimiranza del gruppo, è sicuramente più realistico ipotizzare una strategia diversa, rispettosa cioè di un Marchio leggendario come MV Agusta. Un brand così forte da essere in grado di impensierire Ducati, se gestito nel modo giusto. Ma non sarà affatto facile, se pensiamo che il tentativo lo hanno fallito Proton nel 2006, Harley nel 2010 e Mercedes, anche se in modo diverso, nel 2014. La nostra sensazione è che l’headquarter sarà lasciato a Schiranna, i motori saranno rigorosamente in linea, il posizionamento del prodotto sarà altissimo e il design molto ricercato.
A questo proposito una consulenza dei designer MV a quelli KTM certamente potrebbe giovare, visto che la Casa varesina ha conquistato per ben sei volte (su 17 edizioni) il titolo di Moto più bella del Salone. Ma non dimentichiamo che Kiska Design è una realtà straordinaria, e se le KTM hanno avuto il successo che hanno avuto, il motivo è che qualcuno ha dato loro un look tale per cui le riconosci (virtù rara) anche da lontano.