“Un’altra giornata di quarantena, chissà come vivono gli altri motociclisti questo momento. In fondo l’emergenza è uguale per tutti, così come la passione per le due ruote, che ci lega. Mi annoio un po'. Grazie al cielo c’è lo smartphone, ma se scorro le foto è inevitabile fermarmi a guardare quelle scattate nel marzo del 2019. Sembra tutto cambiato. Ero sul passo di montagna a sgranchirmi con la mia bella, appena uscita dal letargo. Troppi ricordi. A peggiorare le cose ci pensano i social network: “Teniamo a te e ai tuoi ricordi che condividi qui. Hai cambiato immagine di copertina esattamente 1 anno fa e abbiamo pensato che ti potrebbe far piacere riguardarla”. Maledetti.
Io sono chiuso in casa, il mio senso civico mi chiede di passare sopra a tutto, anche alla passione, per non rischiare, per il prossimo, e voi mi sbattete in faccia il piatto di polenta mangiato al sole dopo km di curve e divertimento. Ora, però, caro Zuckerberg, ti frego e spengo lo schermo. In moto non posso andarci, ma nessuno mi impedisce di scendere nel box. È il momento migliore per fare un po' di manutenzione, lavare la moto, curarla e farle capire che non appena tutto sarà tornato alla normalità siamo pronti. Facebook non lo sa, ma anche lei sente la mia mancanza e come me, dalla finestra, vede la primavera sbocciare.
Quelli di Motociclismo hanno anche fatto un video, potrei fare lo stesso. Magari lo invio alla redazione così se piace al direttore Aliverti posso vincere un kit per coccolare la mia moto. Devo inventarmi qualcosa di originale! Nel frattempo, continuo a parlare tra me e me, senza uscire dal box. Da tempo non mi prendevo un momento così".