“Nel mio immaginario l’Harley-Davidson frequenta locali cool e chiassosi raduni. Nello specifico la Road Glide Ultra incarna qualcosa di simile a una pop star americana amante delle passerelle, molto formosa (409 kg) e sovraccarica di gioielli (29.000 euro c.i.m.). Da una moto del genere non mi aspetto nulla più di un V-Twin a 45° vibrante nonostante regimi di rotazione decisamente contenuti. Per non parlare degli ammortizzatori posteriori dall’escursione come minimo "schiacciavertebre". O del triplice disco da 320 mm che… voglio proprio vedere che cavolo succede alla prima frenatona a pieno carico. È per tutti questi motivi che ho preferito l’Harley-Davidson all’aeroplano per percorrere in giornata 1.805 km: a me piacciono le sfide, anche facendo turismo! E siccome il giro ad anello in giornata da Milano a Milano doveva essere hard di nome e di fatto (#HardDay, si trova sui social network) mi sono portato appresso 110 kg tra fotografo (90) e bagagli (20). Una scelta di consapevole follia che secondo le mie stime avrebbe dovuto avvicinare il pacchetto moto-pilota-equipaggiamento ai 6 quintali, ripartiti per giunta al 60% (!) sull’asse posteriore. Ditemi allora con quale stato d’animo io, che ho guidato pure delle MotoGP, dovrei entrare in curva, magari sul bagnato, sapendo che sulla ruota posteriore, “sguarnita” per giunta di Traction Control, gravano circa 120 kg in più che su quella anteriore. C’è chi prima del via mi ha dato del pazzo, mi ha detto che me la stavo andando a cercare”.