Su asfalto la moto va come la versione base: offre il gran divertimento di una moto alta e “panoramica”, col busto eretto che permette un ottimo controllo e una capacità di stringere i tornanti sconosciuta alle moto stradali e alle bicilindriche. Il motore è prontissimo a prendere i giri in uscita di curva e la frenata è buona (per avere quelle gomme), per cui sui passi di montagna ci si diverte anche se si montano gli pneumatici di serie, tassellati a mescola dura, con l’anteriore da 21”. Non si rimpiange troppo la versione motard (disponibile solo con serbatoio piccolo), tenuto con to che con questa si possono affrontare anche sterrati e dune desertiche. Già, il fuoristrada. Qui lei cambia parecchio, rispetto alla base: è maggiormente larga tra le gambe e pesa di più già a secco di benzina. Il serbatoio però si allarga molto in avanti, per cui tale aumento degli ingombri si sente quando si guida in piedi in salita, o in fettucciato (che questa moto non dovrebbe essere interessata ad affrontare). Senza benzina, ma con i telaietti, la moto pesa circa 159 kg, cui sommare i 2,6 kg delle due borse, contro i 149 kg della moto base. Col pieno si sfiorano i 178 kg, contro 159 (e contro i 213 kg di una KTM 790 Adventure). Il peso in più è concentrato soprattutto davanti, il che rende la guida in fuoristrada più impegnativa, lenta nelle reazioni e faticosa. Ma è normale, se si vogliono superare certe distanze in fuoristrada. Pensate allo choc di crossisti come Franco Picco che, abituati a stringere tra le gambe gli otto litri del serbatoio della Yamaha YZ490, si ritrovarono di colpo alla Dakar, con la Ténéré da 48 litri… Si tratta di una moto maschia, non molto confortevole, ma di forte carattere. La sella è posta molto in alto, ed è larga e dura. Il manubrio è più basso di quello che vorremmo, le pedane invece sono al posto giusto. Il busto è eretto, completamente esposto al vento provocato da una moto che può accelerare da zero a 160 km/h in pochi secondi. Oltre alla scarsa protezione, in autostrada bisogna fare i conti con le vibrazioni sul manubrio, mentre in città va arrosto la tibia sinistra perché il nuovo serbatoio fa evacuare meno aria bollente. I consumi, invece, sono aumentati: si percorrono 3 km/litro in meno in tutte le situazioni. La moto in prova era equipaggiata con lo scarico Akrapovic opzionale in titanio, che si monta lasciando invariate le mappature. Il rumore resta contenuto, ma è molto più piacevole (pum pum!), mentre il motore guadagna in elasticità: peccato che costi più di mille euro.