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Gas Gas EC 200 Hobby vs Pampera 400

Hobby e Pampera per l'Enduro facile.

Come sono




Ecco due moto ideali per avvicinarsi all’Enduro. Hanno prestazioni che non mettono in crisi se si è stanchi o fuori forma e selle alte il giusto. Stranamente costa più la 2T (EC 200 Hobby: 5.880 euro) rispetto alla 4T (Pampera 400: 5.770 euro).

EC 200 Hobby


La base di partenza è la moto da gara EC200 2005: telaio perimetrale in acciaio, forcellone in alluminio con leveraggi e telaietto reggisella in acciaio tipo Pampera.
Il risparmio è sui componenti
: impianti freno, pompa e pinze sono di cinesi. La realizzazione però è buona. Addirittura la pompa freno posteriore (con vaschetta incorporata) è arrotondata per non interferire con lo stivale.

Una concessione in più è stata fatta per le sospensioni.
La forcella è una bella Marzocchi Shiver a steli rovesciati
(anche se priva del trattamento per la scorrevolezza e di regolazioni) da 270 mm di escursione.
Al posteriore c’è il Sachs regolabile solo nel precarico
(buona l’escursione di 295 mm).
La piastra superiore consente di variare la posizione del manubrio e, tramite spessori, di alzarlo.

Il motore della Gas Gas 200 è praticamente quello della versione EC 2005.
All’alimentazione provvede il pacco lamellare Boyesen accoppiato al carburatore Keihin PWK da 38 mm. Il cambio a sei marce con frizione a bagno d’olio e comando idraulico è della AJP.
Peccato manchi il vaso di espansione nel circuito di raffreddamento
.

L’accensione è sempre Kokusan e, grazie al connettore posto sotto la sella, permette di variare la curva di anticipo per addolcirla ulteriormente in caso di percorsi “brutti”.

Pampera 400


Si è vista ai saloni fin dall’autunno del 2004 e ha subito destato interesse. Ora arriva dai concessionari, forse in ritardo per la stagione 2006... ma con anticipo su quella 2007. D’altra parte, chi compra una moto del genere non avrà idea di cambiarla tutti gli anni.
Per la ciclistica si è partiti dal telaio perimetrale in acciaio e forcellone in alluminio della FSE 450 del 2005
.

Impostazione di guida e dimensioni sono quelle della sorella maggiore racing, mentre sulle dotazioni  si  è risparmiato:  freni, pompe e pinze della spagnola AJP (dischi da 260 mm all’anteriore e 220 al posteriore).

Le sospensioni sono ridimensionate nell’escursione, ma anche nella qualità: la forcella è una tradizionale Marzocchi Magnum da 45 mm priva di registri idraulici, mentre il mono è un Sachs regolabile solo nel precarico molla. L’altezza della sella diminuisce a 890 mm.
Il motore deriva da quello della FSE 450 2005
. Mantiene la lubrificazione a carter umido con parte dell’olio contenuto nel trave discendente del telaio.

Il cambio è a sei rapporti con frizione a comando idraulico. Chiaramente il motorino di avviamento mantiene il sistema con frizione per scongiurare gli inconvenienti dei contraccolpi.

Mutamento sostanziale invece per l’alimentazione, che ritorna al carburatore (Dellorto PHF 36 mm, al posto della sofisticata iniezione elettronica).
L’accensione resta della Kokusan. Una dotazione concreta, quindi, non all’ultima moda ma neppure povera: questo va messo bene in chiaro. Come del resto va detto che questa Pampera 400 è una moto da non usare per i lunghi trasferimenti su asfalto. É una Enduro vera.

Come vanno





Hanno una resa simile alle Enduro specialistiche anche sui terreni difficili. I limiti maggiori arrivano dalle sospensioni che arrivano a tamponare e dalla relativamente scarsa altezza da terra.


Il 4T della Pampera 400 è più adatto a questo tipo di Enduro non troppo cattivo. E' dolce nell'erogazione e non mette in imbarazzo. In più, vuoi mettere la comodità dell'avviamento elettrico? Per essere perfetto avrebbe bisogno di una rapportatura più corta. Così avrebbe più spunto.
Col 200 sulle salite più ripide si va su solo in prima
. Comunque il motore va bene, è ben carburato e con una buona potenza massima.

I freni sono in sintonia per l'utilizzo non esasperato.
Il limite vero all'impiego esasperato arriva dalla scarsa luce da terra
. Infatti, nei "fangoni" in mezzo ai canali più fondi,  può capitare di toccare le pedane mentre la culla si impantana fino a bloccare la moto: detto questo le due moto sanno offrire grande divertimento al prezzo di poche rinunce.

Il banco





La prova al banco mette bene in risalto quanto evidenziato durante la prova. Se a livello di potenza massima la differenza è trascurabile, ben più sensibili sono le diversità a livello di coppia e di curva di potenza fin dai bassi regimi, dove la 4T ha risultati migliori. Ciò si traduce in una maggior facilità di utilizzo.
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