Si parla di una naked da 208 CV. Quali prove vengono eseguite in fase di collaudo per certificare sia sicura?
“Vengono eseguite tutte le verifiche di affidabilità, come accade su ogni nostra moto. Oltre alle prove su strada, sono previste prove su circuiti di handling e long run alla massima velocità sull’anello di Nardò. Complessivamente si parla di test che durano giorni. A questo si aggiungono ovviamente le verifiche in sala prova motore per l’affidabilità del propulsore e quelle a fatica dei componenti strutturali, secondo le normative e procedure interne a Ducati. Non entro nel dettaglio perché sono specifiche nostre che non voglio divulgare”.
Come mai non avete previsto l’indicatore del livello del carburante?
“Il motivo è che la Streetfighter deriva dalla Panigale, una moto supersportiva sulla quale non abbiamo ritenuto fosse un contenuto fondamentale. Il serbatoio ha una forma tale per la quale non è possibile realizzarlo”.
La guida della Streetfighter ci ha convinto al punto da domandarci se il motore V4 non sia, per configurazione, più favorevole alla realizzazione di una ciclistica efficace di quanto non sia il classico bicilindrico a L, per quanto leggermente ruotato.
“No, non direi. È vero che in un bicilindrico a L il cilindro anteriore può creare problemi nel posizionamento dell’asse di sterzo e della ruota anteriore, ma con la rotazione del motore si può far fronte a questo limite. Diciamo che a questa moto abbiamo voluto particolarmente bene e siamo super soddisfatti del risultato”.
Come mai aumentare parecchio la coppia alla ruota, rispetto alla Panigale V4, attraverso il rapporto finale più corto, e poi ridurla nelle prime quattro marce attraverso una specifica mappatura dell’acceleratore ride by wire?
“È il risultato di varie scelte progettuali”.
Ci siamo così divertiti a guidare la Streetfighter V4 che non possiamo non domandarci quanto sarebbe gustosa una versione di cilindrata minore, magari equipaggiata col bicilindrico della Panigale V2…
“Non abbiano ancora iniziato a produrre questa e ne volete già un’altra? Dateci tempo… (Gasparri ride, ndr)”.