Sin dai primi metri in sella alla DesertX si apprezza la posizione di guida, che offre la sensazione di avere il pieno controllo del mezzo, grazia anche al buon bilanciamento dei pesi. La seduta è a 875 mm da terra, ma la sella rastremata sui fianchi aiuta a poggiare i piedi senza grosse difficoltà. Ottimo anche il feeling quando si guida in piedi sulle pedane, dove le sovrastrutture agevolano i movimenti. Il manubrio è regolabile su due posizioni: Road e Offroad, quest’ultima lo ruota in avanti per consentire ai più alti di trovare il giusto spazio.
Bene anche l’assetto delle sospensioni, tarate per offrire un ottimo compromesso: sono sostenute quanto basta, ma hanno una prima fase di escursione morbida, che permette nella guida in fuoristrada di sentire il grip dato dai leggeri trasferimenti di carico, fondamentali in condizioni di scarsa aderenza. La rapportatura del cambio è valida e si apprezzano le prime due marce accorciate, che aiutano ad avere un motore ancora più pronto nella risposta e un freno motore presente (comunque regolabile) per non dover lavorare troppo con i dischi nelle discese ripide.
Due i Riding Mode dedicati al fuoristrada, che presentano differenze sostanziali l’uno dall’altro, rendendoli specifici per diversi contesti di guida: la modalità Rally ha di default l’ABS posteriore disattivato, piena potenza del motore e una risposta molto pronta del gas, per guidare e divertirsi sui tracciati veloci e, in generale, dove c’è grip e si può spingere sul gas.
Molto diversa invece la modalità Enduro, che ha una risposta al comando del gas più dolce, 95 CV di potenza massima e ABS (tarato per l’offroad) su entrambe le ruote. Quest’ultima è concepita per essere utilizzata su percorsi tecnici a bassa velocità, con condizioni di scarsa aderenza. Come per la Rally, anche qui c’è la possibilità di eliminare del tutto l’ABS, attraverso un tasto dedicato, azionabile solo a moto ferma.