di Aldo Ballerini
Per realizzare questa inchiesta sui ritardi delle consegne delle moto abbiamo selezionato una serie di modelli, i protagonisti del mercato (escludendo quelli di cui è attesa una nuova generazione), e abbiamo simulato la prima fase dell’acquisto, cioè la prenotazione di un determinato modello presso i concessionari, due a Roma e due a Milano.
Spesso si trova la moto richiesta in pronta consegna e, se non è disponibile nella concessionaria in quel momento, è comunque possibile averla nel giro di qualche giorno. Nelle reti ben organizzate i concessionari collaborano tra loro, in maniera autonoma oppure coordinati dalla Casa, distribuendo le moto sul territorio italiano a seconda della richiesta del singolo cliente, ed è per questo che si possono ottenere molto presto. Per contro ci si deve adattare al colore e spesso anche alla versione disponibile, prendendo quella che c’è, altrimenti il discorso cambia notevolmente: se si ordinasse la moto oggi le risposte variano a seconda del modello, della Casa e anche del concessionario.
Dalla nostra inchiesta è emerso che il 40% delle moto non sarà nelle mani di chi le ha ordinate prima del 2022. E per la metà di queste non esistono tempi definiti. Meno incertezze per le europee, con KTM in testa. Nelle pagine successive trovate il quadro esatto della situazione, dopo aver provato ad acquistare Benelli TRK 502, BMW R 1250 GS, Ducati Multistrada V4, Fantic Motor Caballero 500, Honda NC750X, Kawasaki Z900, KTM 1290 Super Adventure, Moto Guzzi V7, Suzuki V-Strom 650, Triumph Street Triple 1200 RS e Yamaha Tracer 9.