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27 January 2011

Benelli: i festeggiamenti per il centenario a maggio

In occasione dell’Asimotoshow, saranno celebrati i 100 anni della Benelli con ospiti importanti e moto leggendarie. Ecco la sua storia

IL CENTENARIO DELLA BENELLI

La rievocazione del Centenario di fondazione della Benelli sarà uno degli eventi più importanti della 10° edizione dell’ASIMOTOSHOW. Che verrà celebrato con la presenza di preziose motociclette e famosi piloti grazie alla collaborazione del Registro Storico Benelli.

 

Saranno sotto gli occhi del pubblico le Benelli da Gran Premio 250 e 350 di Renzo Pasolini e le 350-500 di Jarno Saarinen. Saranno inoltre presenti tutti i modelli che hanno segnato i vari momenti della vita a volte non facile della Casa di Pesaro. A fare da “padrino”  il pilota Kelvin “Kel” Carruthers che fu Campione del Mondo nel 1969 con la 250 pesarese. Sono inoltre attesi alla festa Benelli  piloti “di casa” quali Paolo Campanelli, Silvio Grassetti ed Eugenio Lazzarini.

 

Nella prossima pagina, la storia della Benelli, dalla fondazione ad oggi.

LA STORIA DELLA BENELLI

Uomini e mezzi che hanno scritto la storia della Marca, una storia iniziata nel 1911 grazie  al buonsenso della Signora Teresa Boni Benelli, vedova da quattro anni, che si poneva il compito di assicurare un futuro ai sei figli, Giuseppe, Giovanni, Francesco, Filippo, Domenico Antonio e Tonino, che manifestavano scarsa attitudine alla conduzione del  fondo agricolo paterno.


Erano infatti più portati alla meccanica. Con il ricavato della vendita della proprietà, fu realizzata una piccola officina nel fabbricato annesso all'abitazione. I figli maggiori, Giuseppe e Giovanni, avevano già terminato gli studi presso l'istituto tecnico Montani di Fermo e in breve tempo l'officina iniziò a funzionare, eseguendo riparazioni e realizzando pezzi di ricambio.


A quei tempi erano pochi i veicoli a motore circolanti e per incrementare  gli introiti, venivano eseguite varie lavorazioni,  tornitura delle canne per fucili da caccia, pezzi di precisione per motori d'aviazione, sistemi di puntamento per artiglieria. Il funzionamento dell'azienda fu reso difficile dall'inizio della prima guerra mondiale e nel 1916, da un violento terremoto che rese inagibile l'officina e l'abitazione. Ma la signora Teresa, con l'aiuto dei parenti trovò una nuova sistemazione che consentì di riprendere l'attività.


Sin dal 1910  i fratelli pensarono alla progettazione di un motore tutto loro, con il quale equipaggiare una motocicletta. L'opera, durò otto anni e diede origine ad un motore a due tempi di 75 cc che venne esposto alla 1ª Fiera campionaria di Milano del 1920, ottenendo lusinghiere critiche. Successivamente maggiorato a 98 cc, il motore equipaggiò nel 1921 il primo motociclo prodotto dalla Benelli.

 

Questa moto, modificata per le competizioni, cominciò a gareggiare nel 1923 pilotata da Antonio Benelli, detto "Tonino" l’ultimo nato. Tonino fu Campione Italiano nel 1927, 1928, 1930 e 1931, guidando nei primi tre anni la 175 monoalbero e nel 1931 la Benelli 175 bialbero.

 Tonino dovette interrompere la carriera di pilota nel 1932 a causa di un incidente, ma le Benelli continuarono a vincere, conquistando nel 1939 il prestigioso Tourist Trophy. Vittoria bissata nel 1950, quando Dario Ambrosini con la 250 si laurea Campione del Mondo, il primo mondiale della Casa. Nel 1969 sarà Kelvin “Kel” Carruthers ad aggiudicarsi il secondo Mondiale per la Benelli.


Giuseppe Benelli, si stacca nel 1949 dall'azienda e fonda la MotoBi che ottiene un notevole successo. Dopo la sua morte nel 1957, gli eredi trovano un accordo e la MotoBi si fonde con la Benelli, pur rimanendo attiva come marchio. Alla fine degli anni sessanta l’ invasione dei marchi giapponesi si fa insostenibile e l'azienda inizia un rapido declino, cui i fratelli Marco e Paolo Benelli, figli di Tonino, tentano di arginare con investimenti nel campo sportivo e la progettazione di nuovi motori bicilindrici a due tempi.
Nel 1972 gli eredi Benelli vendono l'azienda ad Alejandro de Tomaso. Nasce in questo periodo la Benelli 750 Sei con il suo motore a sei cilindri in linea, primo al mondo su una moto stradale.  Venendo alla storia più recente si registra un altro salvataggio che vede protagonisti Giancarlo Selci nel 1989 e Andrea Merloni nel 1995 , mentre nel settembre 2005, l’azienda viene rilevata  dalla cinese Qianjiang Group Co. Ltd.

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