Una stagione praticamente perfetta quella del francese, andato sempre a podio tranne due occasioni,
conquistando 6 vittorie (fin’ora) in campionato, 12 podi e 284 punti. Guardate
qui le immagini più belle della sua stagione.
Il talento del francese è fuori discussione da varie stagioni ormai, ma il salto di qualità avviene lo scorso anno, quando al termine della stagione, Aki Ajo decide di confrontarsi con un team tutto suo anche nella classe intermedia Moto2. È un vincente il finlandese e vuole esordire nella categoria superiore con un pilota preparato e di qualità. Mette allora gli occhi su Zarco: il francese, nonostante l’inferiorità della sua Caterham, si mette in mostra grazie a una serie di ottimi risultati e 4 podi tra l’esercito di Kalex.
Le sue performance e il sesto posto finale gli valgono la chiamata del team manager e il matrimonio inizia
sotto i migliori auspici sin dalle prime uscite nel test di Valencia. Il pilota di Nizza sa bene che per la prima volta in carriera, ha nelle sue mani il mezzo giusto per poter esprimere tutto il suo potenziale e, nonostante il nuovo progetto e la nuova struttura, non fa rimpiangere le attese riposte in lui.
Sulla carta la stagione si presenta tortuosa: Tito Rabat è il campione in carica e l’uomo da battere, poi c’è l’incognita Speed Up e Sam Lowes e infine l’ingresso dei rookie Alex Rins e Alex Marquez provenienti dalla categoria cadetta Moto3. Ma in questo calderone Zarco non si lascia intimidire.
La prima fila sotto i riflettori del Qatar sembra far da preludio alla vittoria nella gara inaugurale della stagione, eppure qualcosa va storto: un inconveniente tecnico alla sua Kalex, costringe il francese a perdere terreno, chiudendo ugualmente in 8ª posizione: la vittoria va a Jonas Folger, ma quel che nessuno si immagina è che il piazzamento di Zarco sarà anche l’unico fuori dal podio per l’intero arco della stagione.
Si arriva
ad Austin con tutta la determinazione a lasciarsi alle spalle lo sfortunato episodio; con una moto perfetta il pilota di Cannes scatta dalla seconda fila per andare a centrare la piazza d’onore dietro a Sam Lowes e davanti ad Alex Rins.
In Argentina, Johann Zarco dà il primo affondo al Campionato.
Sul Termas de Rio Hondo il pupillo di Aki Ajo vive il suo weekend perfetto: al sabato arriva infatti la prima pole position nella classe intermedia che il francese capitalizza al massimo il giorno successivo andando a cogliere anche la vittoria. Non un trionfo qualsiasi: perché il successo nel terzo round del mondiale gli consegna anche la leadership della classifica iridata.
Da allora, quasi avesse assunto ancor più consapevolezza dei suoi mezzi, Johann Zarco si trasforma e diventa un rullo compressore che accumula punti ad ogni uscita e incrementa il vantaggio sui diretti inseguitori. Folger, Luthi e Rabat si impongono nelle tre gare successive
al rientro in Europa, compresa la ‘
sua’ Le Mans, ma Zarco riesce a sfruttare la sua Kalex e a limitare i danni senza mai mancare all’appuntamento col podio.
Con il Mugello alle spalle, la stagione entra nel vivo con le delicate tappe del Montmelò e di Assen, ma la musica non cambia. Zarco lascia agli avversari solo le briciole. Una dimostrazione di forza, lucidità e tattica di che il giovane transalpino mette in evidenza
tanto in Catalunya quanto
in Olanda, dando agli avversari distacchi considerevoli sul giro, sia in qualifica che in gara. Zarco si permette il lusso di andare in vacanza da leader grazie al secondo posto
al Sachsenring, posizione che bissa alla ripresa delle ostilità
in quel di Indianapolis.
Il circus lascia per l’ultima volta Indy e appena una settimana dopo,
a Brno, Zarco vince al Gran Premio della Repubblica Ceca. Il francese trionfa scattando ancora una volta dalla pole, si ripete nel suo ormai classico e spietato
‘modus operandi’ anche a Misano; nel mezzo, la vittoria nel round di Silverstone, sempre sui diretti rivali Rabat e Rins, in cui regala al pubblico in delirio l’ennesimo backflip.
Ad Aragon si gioca il suo primo match-point,
ma conduce una gara regolare e senza rischi, concludendo sesto. Il suo diretto rivale Tito Rabat però si infortuna al radio durante un test ad Almeria e, nonostante parta alla volta di Motegi, è costretto a dar forfait nelle FP1: Zarco si laurea matematicamente Campione del Mondo con 3 gare d’anticipo!