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Johann Zarco: ecco chi è il Campione del Mondo Moto2 2015

Dopo anni passando di sella in sella sulle diverse Moto2, Johann Zarco, al primo anno su una Kalex, conquista con 3 appuntamenti di anticipo il Titolo iridato della classe di mezzo del Motomondiale 2015. Ripercorriamo i momenti più significativi della sua carriera 
 

ZARCO CONQUISTA IL SUO PRIMO TITOLO MONDIALE

Sul tracciato di Motegi, con 3 gare di anticipo sulla fine del Campionato, il pilota numero 5 del Team Ajo Motorsport, Johann Zarco, ha messo la sua bolla sulla classifica della stagione laureandosi nuovo Campione del Mondo Moto2: il tutto senza nemmeno correre e persino dal venerdì! Complice l’infortunio dell’ultimo rivale in campionato, Tito Rabat, che per problemi fisici al braccio –appena operato- ha deciso di non andare oltre le prime prove libere, la matematica va a favore del francese, regalandogli un inaspettato (per lo meno per la giornata in cui è arrivato) titolo mondiale.
1/49 Motomondiale 2015: Campione del Mondo Moto2 Johann Zarco

un 2015 da incorniciare

Una stagione praticamente perfetta quella del francese, andato sempre a podio tranne due occasioni, conquistando  6 vittorie (fin’ora) in campionato, 12 podi e 284 punti. Guardate qui le immagini più belle della sua stagione.
Il talento del francese è fuori discussione da varie stagioni ormai, ma il salto di qualità avviene lo scorso anno, quando al termine della stagione, Aki Ajo decide di confrontarsi con un team tutto suo anche nella classe intermedia Moto2. È un vincente il finlandese e vuole esordire nella categoria superiore con un pilota preparato e di qualità. Mette allora gli occhi su Zarco: il francese, nonostante l’inferiorità della sua Caterham, si mette in mostra grazie a una serie di ottimi risultati e 4 podi tra l’esercito di Kalex.
Le sue performance e il sesto posto finale gli valgono la chiamata del team manager e il matrimonio inizia sotto i migliori auspici sin dalle prime uscite nel test di Valencia. Il pilota di Nizza sa bene che per la prima volta in carriera, ha nelle sue mani il mezzo giusto per poter esprimere tutto il suo potenziale e, nonostante il nuovo progetto e la nuova struttura, non fa rimpiangere le attese riposte in lui.
Sulla carta la stagione si presenta tortuosa: Tito Rabat è il campione in carica e l’uomo da battere, poi c’è l’incognita Speed Up e Sam Lowes e infine l’ingresso dei rookie Alex Rins e Alex Marquez provenienti dalla categoria cadetta Moto3. Ma in questo calderone Zarco non si lascia intimidire.
La prima fila sotto i riflettori del Qatar sembra far da preludio alla vittoria nella gara inaugurale della stagione, eppure qualcosa va storto: un inconveniente tecnico alla sua Kalex, costringe il francese a perdere terreno, chiudendo ugualmente in 8ª posizione: la vittoria va a Jonas Folger, ma quel che nessuno si immagina è che il piazzamento di Zarco sarà anche l’unico fuori dal podio per l’intero arco della stagione.
Si arriva ad Austin con tutta la determinazione a lasciarsi alle spalle lo sfortunato episodio; con una moto perfetta il pilota di Cannes scatta dalla seconda fila per andare a centrare la piazza d’onore dietro a Sam Lowes e davanti ad Alex Rins.
In Argentina, Johann Zarco dà il primo affondo al Campionato. Sul Termas de Rio Hondo il pupillo di Aki Ajo  vive il suo weekend perfetto: al sabato arriva infatti la prima pole position nella classe intermedia che il francese capitalizza al massimo il giorno successivo andando a cogliere anche la vittoria. Non un trionfo qualsiasi: perché il successo nel terzo round del mondiale gli consegna anche la leadership della classifica iridata.
Da allora, quasi avesse assunto ancor più consapevolezza dei suoi mezzi, Johann Zarco si trasforma e diventa un rullo compressore che accumula punti ad ogni uscita e incrementa il vantaggio sui diretti inseguitori. Folger, Luthi e Rabat si impongono nelle tre gare successive al rientro in Europa, compresa la ‘sua’ Le Mans, ma Zarco riesce a sfruttare la sua Kalex e a limitare i danni senza mai mancare all’appuntamento col podio.
Con il Mugello alle spalle, la stagione entra nel vivo con le delicate tappe del Montmelò e di Assen, ma la musica non cambia. Zarco lascia agli avversari solo le briciole. Una dimostrazione di forza, lucidità e tattica di che il giovane transalpino mette in evidenza tanto in Catalunya quanto in Olanda, dando agli avversari distacchi considerevoli sul giro, sia in qualifica che in gara. Zarco si permette il lusso di andare in vacanza da leader grazie al secondo posto al Sachsenring, posizione che bissa alla ripresa delle ostilità in quel di Indianapolis.
Il circus lascia per l’ultima volta Indy e appena una settimana dopo, a Brno, Zarco vince al Gran Premio della Repubblica Ceca. Il francese trionfa scattando ancora una volta dalla pole, si ripete nel suo ormai classico e spietato ‘modus operandi’ anche a Misano; nel mezzo, la vittoria nel round di Silverstone, sempre sui diretti rivali Rabat e Rins, in cui regala al pubblico in delirio l’ennesimo backflip.
Ad Aragon si gioca il suo primo match-point, ma conduce una gara regolare e senza rischi, concludendo sesto. Il suo diretto rivale Tito Rabat però si infortuna al radio durante un test ad Almeria e, nonostante parta alla volta di Motegi, è costretto a dar forfait nelle FP1: Zarco si laurea matematicamente Campione del Mondo con 3 gare d’anticipo!

chi è Johann Zarco

Johann Zarco nasce a Cannes, nel sud della Francia, il 16 luglio del 1990. I primi passi verso il diventare un campione si muovono sulle minimoto, dove, nelle stagioni 2005 e 2006, riesce a chiudere entrambi i campionati al secondo posto.
L’anno successivo partecipa alla Red Bull Rookies Cup aggiudicandosi la competizione forte di  4 vittorie e ben 7 podi i su otto podi in calendario. Due anni più tardi, il pilota di Cannes fa il suo esordio nel Campionato del Mondo 125cc in sella all’Aprilia del WTR San Marino Team sulla quale chiude in 20ª posizione che migliora poi all’11ª nella stagione successiva.
Nel 2011 il francese si sblocca: salta sulla Derbi del team Avant AirAsia Ajo con cui conquista ben 10 podi; alla quart’ultima gara in quel di Motegi, centra anche la prima vittoria in carriera arrivando a sfiorare a fine stagione il titolo iridato, con un bottino di 262 punti alle spalle dello spagnolo Nico Terol. Le sue performance gli valgono l’interesse di parecchi team e, nel 2012, il francese decide di compiere il salto nella classe intermedia Moto2 in forza al team JiR.
La prima stagione nuova categoria in sella alla MotoBi non è delle piú facili, eppure Zarco riesce a sfiorare il podio con il quarto posto in Portogallo e rientrare alla fine nella top 10 con 95 punti messi a segno. L’appuntamento col podio è solo rimandato: nel 2013 conquista due terzi posti, al Mugello e a Valencia, assistito dalla Suter del team Came Iodaracing Project, migliorando la classifica finale di una posizione.
L’anno scorso vive una parentesi altalenante con la Caterham, segnata da 4 podi e altrettanti ritiri. Il 2015 rappresenta la stagione della svolta. Si lega alla struttura dell’Ajo Motorsport e, finalmente sulla Kalex, il francese non sbaglia: eccezion fatta per i problemi tecnici alla gara inaugurale in Qatar, Zarco sale sempre sul podio e al terzo round in Argentina, coglie la sua prima vittoria nella categoria.
Da quel momento conquista la leadership della classifica per non lasciarla più, incrementando ad ogni appuntamento il vantaggio sugli inseguitori. Replica i trionfi, festeggiati con gli ormai celebri ‘backflip’ anche al Montmelò e ad Assen, ma è dopo la pausa estiva, con il tris Brno-Silverstone-Misano, che il francese allunga in classifica conquistando a Motegi il titolo iridato 2015 con 3 gare d’anticipo.

Un successo inaspettato, per lo meno il venerdì

Nelle parole pronunciate “a caldo” dal neocampione c’è sicuramente lo spaesamento per una situazione che non ci si aspettava, o che comunque non ci si aspettava così presto. Ecco cosa ha detto il francese:
"C'è tanto lavoro dietro a questo successo. Sicuramente ero venuto in Giappone solamente per battere Tito e cancellare quella pressione che avevo sentito ad Aragon. Quindi ho lavorato per tutta la sessione e alla fine sono rientrato ai box ed ho cominciato a fare il debrief con i miei meccanici. Poi è arrivato un giornalista che mi ha detto che Tito non avrebbe corso, ma io gli ho risposto che dovevo pensare a fare la mia gara. A quel punto mi ha fatto notare che ero già campione e devo dire che non me ne sono reso conto perché non avevo guardato i punti proprio per non avere pressione".
Pur essendo Campione Moto2 il francese ha deciso di rimanere almeno un altro anno nella stessa categoria, per rimettersi in gioco e dimostrare ancora una volta qual è il suo valore.
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