In questo 2021 abbiamo visto una RSV4 profondamente rivista, con anche un piccolo aggiustamento nella cilindrata. Quanto cambia invece la Tuono rispetto a prima?
“Anche lei è cambiata altrettanto, nuovo forcellone, nuova estetica, nuova elettronica, schermo TFT. Quello che non è cambiato sono i contenuti della guida, perché la Tuono vive di quell’equilibrio tra prestazioni e guidabilità, che non abbiamo voluto modificare”.
Non vi siete fatti tentare dalle hypernaked oltre i 200 CV, perché?
“È stato fonte di discussione quando siamo partiti con il progetto, per capire dove potevamo arrivare, perché con la Tuono X da 221 CV Aprilia Racing ha dimostrato che è fattibile. Ma ci ha anche fatto capire che lo è per un determinato utilizzo. Per una moto che deve essere fruibile su strada, godibile, secondo noi 175 CV sono la quota giusta”.
I rapporti del cambio e la finale sono gli stessi?
“Per la Factory sì, mentre la Tuono V4 ha una finale più lunga di due denti alla corona”.
L’aggiornamento alla Euro 5 ha costretto a rifare lo scarico e ad adottare il nuovo catalizzatore ceramico. È stato sufficiente o avete dovuto intervenire su altri componenti del motore?
“L’Euro 5 è stata una sfida abbastanza tosta da mettere in piedi, perché al di là delle emissioni un aspetto molto sfidante è legato alla rumorosità meccanica e qui è stato più complicato rispetto alla RSV4, avendo meno carene. Sono stati fatti dei micro aggiustamenti per rientrare nei limiti. E poi abbiamo alzato il limitatore di 300 giri, sostituendo i bicchierini delle valvole con quelli, più leggeri, della RSV4”.