Per risalire l’Adda torniamo sulla sponda sinistra, perché lì si trovano le cose più interessanti: il castello di Trezzo d’Adda, le quattro centrali elettriche Taccani, Esterle, Bertini e Semenza (questa però sull'altra sponda), il Santuario della Rocchetta, il ponte San Michele, il traghetto leonardesco, alcune dighe e chiuse e la chiesa di Santa Madonna del Bosco. Il loro insieme dà vita all’Eco Museo Leonardo. Poi si va su, si passa la bella Brivio e si arriva a Lecco, con il suo lungolago. Le centrali elettriche si trovano a livello del fiume e sfruttano il fatto che, tra Paderno e Trezzo, l’Adda scorre in una stretta gola, posta 100 m più in basso rispetto alla Pianura Padana. Quindi, riuscendo a portare dei canali fino al punto in cui la pianura precipita, è possibile far precipitare la loro acqua in tubature parallele di grande diametro e forte pendenza, con risultati eccezionali se pensate che la Bertini di Porto d’Adda, come potenza (13.500 Volt), era seconda solo alla centrale delle Cascate del Niagara. Eretta dalla Edison tra il 1895 e il 1898, alimentava i tram di Milano, che distava 32 km: era la linea di trasporto dell’energia elettrica più lunga d’Europa. A Trezzo, invece, si trova la Centrale Taccani, quella della foto d’apertura: è di proprietà dell’Enel ed è considerata una pregevole opera di architettura, appartenente alla corrente neoromantica. E sapete perché? Il motivo è che è stata voluta da Cristoforo Benigno Crespi, che doveva alimentare il suo villaggio, ma non voleva creare un ecomostro, sempre per via della sua spiccata sensibilità verso le persone e l’ambiente. Oltretutto, la centrale si trova proprio sotto il castello dei Visconti di Trezzo e non doveva stridere creando troppo contrasto. Così l’architetto modernista Gaetano Moretti si ispirò allo stile liberty, ma con forme medioevali.