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Ancora guai per Rossi?

Valentino Rossi chiamato a rispondere al Giudice del Lavoro di Pesaro per l'accusa mossa da due suoi ex collaboratori. L'udienza è fissata per domani, venerdì 12 gennaio
A pochi giorni dalla sentenza che permette a Valentino Rossi di continuare ad allenarsi al suo ranch con gli amici della VR46 Academy, arrivano nuove grane burocratiche per il Dottore. Gli ex custodi della villa di Rossi a Tavullia chiedono ora pagamenti arretrati per un totale di 114 mila euro. Ripercorriamo la storia: i coniugi moldavi Victor Untu e Jigan Zinaida, marito e moglie di 62 e 60 anni, hanno lavorato per dieci anni come custodi della villa. Alla vigilia di Natale del 2016 però la società proprietaria della casa, la Domus Mea di Graziano Rossi (il padre di Valentino), viene sciolta e la proprietà dell'immobile passa all'unico socio, ovvero Valentino. A quel punto i due collaboratori vengono licenziati.

Ora, ad un anno di distanza i due coniugi si sono rivolti ad un legale per portare padre e figlio Rossi davanti al giudice del lavoro di Pesaro, per chiedere che gli vengano pagati sei mesi di indennità risarcitoria e cinque anni di straordinari non percepiti. La somma è stata calcolata con lo stipendio mensile di Victor, "tuttofare" della villa che percepiva 2.600 euro, e della moglie Jigan, che come donna delle pulizia riceveva 1.600 euro, entrambi con 13esima e TFR. Gli straordinari non pagati ammonterebbero a 89 mila euro, la richiesta totale dei coniugi è di 114 mila euro.
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A difendere gli ex collaboratori è l’avvocato Mario Del Prete, che riferisce che i suoi clienti lavorano nella villa dalle 6,30 alle 21,30 in estate e dalle 8,30 alle 18,30 in inverno. Il loro compito era quello di prendersi cura della casa, del giardino di 20.000 metri quadrati (taglio del prato, potature, manutenzione siepe e arbusti, impianto di irrigazione, disinfestazioni…), della palestra, della recinzione, del bar in terrazza e della piscina. L'avvocato aggiunge che nel 2011 i due coniugi avevano ottenuto 10.000 euro per sanare richieste di straordinari passati, quindi ora sarebbero rimasti non saldati gli straordinari effettuati dal 2012 al 2016.

L'avvocato Mario Del Prete dichiara: "Ho chiesto al giudice di interrogare Valentino Rossi perché confermi di aver detto nel 2006, al signor Untu, di espletare tutto il lavoro necessario per il buon mantenimento e conservazione del complesso come se fosse casa sua. Chiediamo che il giudice condanni in solido i Rossi, padre e figlio, al pagamento di quanto spetta ai miei clienti, licenziati in maniera traumatica il 24 dicembre e il 27 dicembre del 2016".

I difensori di Rossi, gli avvocati Virgilio Quagliato (legale di fiducia della CGIL provinciale) e Giacomo Cancellieri, sostengono invece che gli ex custodi non abbiano mai fatto straordinari, in quanto è il datore di lavoro a doverli richiedere e Valentino Rossi non li ha mai pretesi in quanto non era mai presente nell'abitazione. I legali contestano inoltre che i lavori di manutenzione del giardino e della piscina non siano mai stati fatti dai due collaboratori, ma da ditte specializzate, fornendo a tal proposito anche un elenco di fatture dei lavori svolti.

L'udienza è fissata davanti al giudice Maurizio Paganelli domani, venerdì 12 gennaio.
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