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di Fabio Meloni
26 February 2019

Piccola grande Multi: il test della nuova "950 S"

La sorella minore della famiglia Ducati Multistrada vede l'arrivo di alcune novità nel 2019, tra cui la piattaforma inerziale, un nuovo forcellone, nuovi cerchi... Disponibile anche la versione S, ancor più tecnologica e con sospensioni elettroniche. L'abbiamo provata e vi diciamo come va, con pregi e difetti
1/15 Ducati Multistrada 950 S 2019

La nuova Multistrada 950

Ducati ha rinnovato la Multistrada 950 con una serie di interventi mirati a renderla più sicura e godibile. Esteticamente la moto non subisce variazioni di rilievo, ma eredita dalla sorella maggiore, la Multistrada 1260, le nuove semi-carene laterali. Invariato il cuore della moto, il bicilindrico Testastretta 11° da 937 cc, che eroga sempre 113 CV a 9.000 giri/minuto e 96 Nm di coppia a 7.750 giri/minuto. La frizione, a bagno d'olio con sistema di asservimento e antisaltellamento, è azionabile ora grazie a nuovo comando idraulico. Il telaio resta a traliccio in tubi d’acciaio, ma è accoppiato ad un nuovo e più leggero forcellone bibraccio in alluminio; nuovi anche i cerchi, alleggeriti.

Inoltre, sulla "950" compare la piattaforma inerziale IMU (Inertial Measurement Unit) Bosch a 6 assi, l’ABS Cornering e il Vehicle Hold Control (VHC) per facilitare le partenze in salita. L’interfaccia pilota-moto è stata rivista per risultare più intuitiva rispetto alla precedente, mentre le frecce sono dotate ora di sistema di spegnimento automatico. Per quanto riguarda i sistemi di controllo elettronici firmati Ducati, la Multistrada 950 possiede quanto segue: DTC, VHC, Keyless, Ride-by-Wire, mappe motore (Sport, Touring, Urban, Enduro), ABS Cornering, Quick Shifter, DCL, DMS e Cruise Control (cliccate qui per tutti i dettagli e per conoscere tutte le caratteristiche della moto). Infine, vi ricordiamo che la Multistrada 950 2019 può essere equipaggiata con i seguenti pacchetti di personalizzazione:
  • Touring Pack: valigie laterali, manopole riscaldate, cavalletto centrale
  • Sport Pack: silenziatore omologato Ducati Performance by Termignoni (omologati in UE), cover pompa acqua in alluminio dal pieno, indicatori di direzione a LED
  • Urban Pack: Top case, borsa pocket da serbatoio con flangia Tanklock, cavo USB per ricarica apparecchiature elettroniche
  • Enduro Pack: faretti supplementari a LED, barre di protezione motore, protezione in alluminio per il radiatore dell’acqua, paracoppa in alluminio, pedalini poggiapiedi in acciaio
1/3 Ducati Multistrada 950 2019

La versione "S"

La Multistrada 950 S è una versione leggermente più orientata al fuoristrada e al comfort rispetto alla sorella "base" ed è dotata di Quick Shifter up & down (DQS), display TFT a colori da 5”, sistema Keyless, Cruise Control e comandi al manubrio retroilluminati. La ciliegina sulla torta della versione “S” è il sistema di sospensioni Ducati Skyhook Suspension (DSS): basato su una forcella da 48 mm e un ammortizzatore posteriore entrambi di tipo elettronico, il DSS offre la possibilità di regolare il freno idraulico in compressione ed estensione in maniera continua secondo un approccio di controllo semi-attivo. Il sistema permette di mantenere un assetto costante indipendentemente dal fondo stradale, minimizzando le oscillazioni del corpo veicolo e aumentando in maniera significativa comfort e sicurezza su ogni terreno. La versione "S", inoltre, ha ruote a raggi tubeless con canali in alluminio ed è omologata per l'utilizzo di pneumatici tassellati, più adatti a un uso fuoristradistico. Altra caratteristica della Multistrada 950 S è il proiettore full LED, dotato della funzione Ducati Cornering Lights (DCL), che ottimizza l’illuminazione della sede stradale in curva sulla base dell’inclinazione della moto.
1/10 Ducati Multistrada 950 S 2019

Il nostro test

La Multi 950 nella nuova versione "top" 950 S rappresenta un tentativo mai così concreto di accontentare gli incontentabili. Con il modello standard Ducati aveva già, di fatto, offerto i principali valori della famiglia (design, tecnologia, capacità touring, prestazioni) in una formula più accessibile sotto i principali punti di vista; ora però ha realizzato una vera, piccola Multi, che in nessun modo, se non nei numeri del motore, dà l'idea di essere un modello meno esclusivo. Sfideremmo chiunque a salire sulla 950 S e indicare a colpo d'occhio su quale versione si trova, se sulla piccola o sulla grande. È tutto come sulla 1260, dalla strumentazione a colori ai blocchetti retroilluminati, dalle pompe radiali al plexi regolabile comodamente con una mano. Ci sono pure i connettori elettrici sulla testa degli steli, testimoni della presenza delle sospensioni semiattive. Non siamo di fronte solo a una vera, piccola Multi (piccola per modo di dire, ovviamente: tra le gambe ci sono pur sempre quasi 1.000 cc), ma alla prima crossover "media" con un allestimento paragonabile a quello delle maxi.

Nella guida è per molti versi (e per forza di cose: come avete letto nella parte tecnica motore e quote ciclistiche sono identici al passato) paragonabile alla già conosciuta 950. Ed è una buona notizia. La protezione aerodinamica è efficace e la posizione di guida riuscita, per esempio. Il motore ha una bella erogazione e prestazioni sufficienti a divertire anche un pilota smaliziato, e il comportamento tra le curve è molto buono. L'avantreno trasmette un bel feeling e nel complesso la moto ha una guida più naturale e intuitiva rispetto alla 1260. È magari un po' meno rapida a scendere in piega ma trasmette più sicurezza e non fa resistenza a inclinarsi in piega coi freni tirati. A questo si aggiungono novità molto piacevoli. Le sospensioni semiattive limitano il beccheggio in frenata e accelerazione esattamente come ci si aspetta da una Ducati - la "vecchia" 950, come scrivevamo a suo tempo, era fin troppo "morbida". Allo stesso tempo però garantiscono un buon comfort. Il cambio elettronico funziona bene (non in modo impeccabile) e aumenta il coinvolgimento nella guida.

Alcuni aspetti della moto non sono stati oggetto di modifica e risultano come in passato migliorabili. Il freno anteriore ha una modulabilità limitata (mentre la potenza non manca), c'è qualche vibrazione di troppo quando si guida "allegri" (più che accettabile la situazione a velocità costante, anche un po' oltre quella autostradale consentita) e alcuni dettagli ergonomici non convincono: tra le gambe la moto non è snellissima e per agire sul pedale del freno bisogna inclinare la punta del piede verso l'interno. Va detto però che nessuna di queste cose incide sul gusto di guida in modo significativo: il tutto si metabolizza in fretta e quello che rimane è una compagna di viaggio e di gioco davvero piacevole, con la quale le ore in sella volano.
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